Indurain nella Hall of Fame del Giro d’Italia
Indurain entra nella Hall of Fame del Giro d’Italia
Indurain, campionissimo spagnolo che ha scritto pagine importanti del ciclismo mondiale, è stato inserito nella Hall of Fame del Giro d’Italia
Indurain, campione navarro, è stato inserito, durante una cerimonia tenutasi al Teatro Gerolamo nel cuore di Milano, nella Hall of Fame del Giro d’Italia. Il meritato riconoscimento è stato assegnato a Miguel Indurain in vistù delle epiche pagine che il navarro ha scritto nel corse della sua carriera lungo le strade della corsa corsa.
Miguelón ha fatto la storia della Corsa Rosa diventando il primo corridore spagnolo a vincerla nel 1992 facendo il bis l’anno successivo, ultimo ciclista a riuscirci. Indurain è stato anche terzo al Giro d’Italia nel 1994 vinto a Evgenij Berzin (secondo posto per il Pirata Marco Pantani).
Nel suo palmarès rientrano anche cinque Tour de France vinti consecutivamente e, appunto, i due Giri d’Italia che il navarro ha conquistato in accoppiata al Grande Boucle.
Nell’edizione 1992 della Corsa Rosa lo spagnolo ha conquistato anche la 22ª tappa (Vigevano > Milano) mentre l’anno successivo i successi di tappa furono due: la cronometro individuale di Senigallia e la 19ª tappa, sempre contro il tempo, da Pinerolo a Sestriere. Nel 1993 l’iberico, complice una condizione non ottimale, non riuscì a conquistare nessuna tappa chiudendo al terzo posto, battuto dal giovane Berzin (che si impose nelle due cronometro della corsa rosa).
«Sono molto onorato di entrare a far parte di questa esclusiva famiglia del Giro d’Italia. Dopo 25 anni dalla mia ultima vittoria, nel 1993, mi fa molto piacere che gli organizzatori si siano ricordati di me. Questa corsa vive di passione ogni giorno, su ogni strada. È una grande festa del ciclismo» ha dichiarato Indurain.
Ad applaudirlo assieme al direttore generale di RCS Sport Paolo Bellino, il direttore del Giro Mauro Vegni, il direttore della Gazzetta Andrea Monti ed il suo vice Pier Bergonzi, c’erano anche Claudio Chiappucci e Maurizio Fondriest.