Il perizoma e l’autografo: storie da Sagan

Il perizoma e l’autografo

Il perizoma e l’autografo ovvero come diventare uno dei campioni più famosi del ciclismo mondiale possa comportare anche richieste inusuali

Il perizoma e le fans
Il perizoma e le fans

Il perizoma e l’autografo, non è il titolo di uno dei film di Tinto Brass, maestro del cinema erotico italiano di fine anni 80 ma è una delle curiose richieste che possono arrivarti se, per caso, conquisti tre titoli mondiali uno in fila all’altro. Trinità, come qualcuno l’ha soprannominato, Peter Sagan è un personaggio sicuramente accattivante e magnetico e non è strano per le stelle dello sport di essere circondate, come per le rock star, di uno stuolo di Groupies pronte ad ogni follia per il proprio idolo.

Peter Sagan è chiamato a sfatare la maledizione che lo vede perdente alla Milano-Sanremo e, proprio in attesa della classica monumento di apertura della stagione 2018, lo slovacco si è confessato sulle colonne de La Gazzetta dello Sport.  La popolarità non ha scalfino la genuinità di “Peto” ma sicuramente un po’ influisce sulla quotidianità anche solo per il numero incredibile di persone che vogliono entrare in contatto con lui.

“Ricevo dalle 600 alle 1.000 lettere al mese, da ogni parte del mondo. Le smista Gabriele (Uboldi, il suo addetto stampa, ndr) altrimenti non potrei più vivere, sarei sommesso da messaggi. Le richieste sono le più disparate da chi richiede semplicemente un autografo o una cartolina a chi racconta episodi personali”.

Indubbiamente, si diceva, c’è sempre qualche richiesta un po’ bizzarra da “evadere”, la più strana? Peter Sagan non ha dubbi: “c’’è anche stata una ragazza che mi ha mandato il suo perizoma per farselo autografare. Accontentata”.