Doping Tecnologico? Ai lavori sociali!
Doping Tecnologico? Cyril Fontayne ai lavori sociali
Doping Tecnologico, il caso dell’amatore Cyril Fontayne smascherato da un controllo al termine di una gara e condannato ai lavori sociali per 60 ore
Doping Tecnologico, se ne parla spesso sia tra i professionisti che tra gli amatori, una piaga o una presunta piaga del ciclismo. Di qualche mese fa la polemica tra Phil Gaimon e Fabian Cancellara con il primo ad accusare in un libro lo svizzero, nessun sviluppo c’è stato.
Dello scorso mese di ottobre è la notizia di un cicloamatore francese, Cyril Fontayne pescato con un motorino nel telaio dopo una gara a Saint-Michel-de-Double, in Dordogna (di 3^categoria, con 16 partecipanti!). Christophe Bassons, noto per aver rifiutato di doparsi ed aver dovuto abbandonare la carriera negli anni ’90, ravvisò gli estremi per destare sospetto e avvisò la gendarmeria.
Fontayne è stato giudicato in tribunale come colpevole per “frode e tentativo di frode”. Il cicloamatore è stato condannato a 60 ore di lavori socialmente utili, oltre al versamento di una ammenda simbolica di 1 euro alla Federazione Ciclistica Francese e di 88 euro per i danno (ed i relativi interessi) al Club Créon-d’Armagnac che aveva organizzato la corsa.
Bassons, presente in tribunale, ha commentato: “hanno comminato la sanzione e la colpa è stata riconosciuta. Oggi dimostriamo che barare in una corsa può portare ad una condanna per frode“.