Fabrizio Guidi maglia ciclamino al Giro 1996
Fabrizio Guidi: la sua storia
Fabrizio Guidi: la storia del forte velocista toscano in grado di vincere la maglia ciclamino al Giro d’Italia 1996
Fabrizio Guidi nasce a Pontedera il 13 aprile 1972 e fin dalle categorie mette in mostra ottime doti di velocista in grado di reggere sugli strappi meno impegnativi. Nel 1993, tra i dilettanti, vince il Nastro d’Oro ed il Gran Premio Coop Levane mentre l’anno seguente fa suo la Coppa Lanciotto Ballerini ed il Gran Premio Industria del Cuoio e delle Pelli. Le buone prestazioni gli valgono la chiamata di Bruno e Roberto Reverberi passando professionista nel 1995 con la Navigare-Blue Storm. Metta in luce buone doti anche tra i grandi vincendo l’ottava tappa della Volta a Portugal da Tondella a Maia e la Classifica generale Tour du Vaucluse
Nel 1996 con i colori della Scrigno-Gaerne (ex Navigare) ottiene un bottino personale di 19 vittorie stagionali in cui spiccano il Gran Premio Costa degli Etruschi davanti a Biagio Conte, la Tre Valli Varesina bruciando Andrea Tafi, il GP Costa degli Etruschi davanti a Francesco Casagrande ed Abduljaparov e la cassifica generale del Giro di Danimarca davanti a Rolf Sørensen. Schierato al via del Giro d’Italia 1996 si mette in luce conquistando la maglia ciclamino (classifica a punti) davanti a un esperto velocista come Giovanni Lombardi e la maglia dell’intergiro precedendo Fabrizio Bontempi.
Viene convocato in nazionale per i campionati del mondo di Lugano (vinti da Johan Museeuw) chiudendo 34esimo. E’ una stagione da incorniciare quella di Guidi che vince anche il Giglio d’oro come miglior pro italiano dell’anno.
Nel 1997 vinse cinque: il Giro delle Valli Aretine, una frazione della Tre giorni di Bruges-La Panne, due tappe al Giro del Portogallo e una alla Bicicletta Basca. Al via della Vuelta Espana, nella quarta tappa conquista la maglia gialla di leader della generale cedendola il giorno seguente a Lars Michaelsen. Le buone prove gli valgono la convocazione per i Mondiali di San Sebastian (vinti da Laurent Brochard) dove si ritira. A fine stagione sigla un accordo contrattuale con il prestigioso Team Polti.
Nel 1998 è ancora tra i protagonista alla Vuelta a España: vinca la quarta tappa con arrivo a Granada e indossa la maglia di leader della generale che conserva per due giorni per poi cederla a José María Jiménez nell’arrivo di Xorret de Catí. Guidi bissa la vittoria nella ottava tappa e conclude la corsa vincendo la maglia azzurra della classifica a punti.
Al Giro d’Italia 1999 si deve “accontentare” della vittoria nella tapa di Milano e riesce a far sua la maglia blu della classifica intergiro. Nel 2000 firma con la Française des Jeux e al Giro ottiene per la terza volta la maglia dell’intergiro e una vittoria di tappa (a Meda).
Passato alla Mercury-Viatel di Greg LeMond vince una tappa alla Parigi-Nizza, una al Tour de Romandie ed una al Tour de la Région Wallonne ma il team naviga in cattive acque e dichiara fallimento. L’anno seguente firma per il Team Coast/Bianchi vincendo una tappa del Brixia Tour e la Firenze-Pistoia, mentre nel 2004, con i colori del Team CSC, ottiene due vittorie per poi passare alla svizzera Phonak.
Nell’agosto del 2005 un campione ematico prelevatogli al termine della HEW Cyclassics rivela tracce di EPO. Guidi viene sospeso dal team in base al regolamewnto UCI ma le controanalisi lo scagionano consentendogli il ritorno alle corse. Nel 2006 ottiene cinque successi, tra cui spicca una tappa al Tour de Pologne. Nel 2007, dopo una stagione alla Barloworld, si ritira dal mondo del professionismo ma resta nel ciclismo come direttore sportivo prima con la Nippo-Endeka e poi con la Tinkoff-Saxo (ex Saxo Bank) diretta da Bjarne Riis.
Nel 2015 entra nello staff tecnico del Team Cannondale-Garmin divenuto EF Education First nel 2018.