Fabio Bordonali ciclista e direttore sportivo

Fabio Bordonali

Fabio Bordonali

Fabio Bordonali: la sua carriera

Fabio Bordonali ciclista bresciano valido su tutti i terreni e gregario di Visentini al Giro d’Italia 1986 poi diventato direttore sportivo

Fabio Bordonali nasce a Brescia il 25 dicembre 1963 e si avvicina al ciclismo a soli sei anni grazie ad un amico del padre che lo porta alla prima corsa. Fabio si innamora della bicicletta, la usa per andare a scuola e per girare con gli amici. Non è un fenomeno nelle categorie giovanili, ha un fisico minuto e non ottiene buoni risultati. Sino ai quindici anni è alto solo 1,65 ma poi cresce di 20 centimetri in due anni.

Pur non avendo una caratteristica definita ma difendendosi sui vari terreni, Bordonali approda ai dilettanti conquistando il  Trofeo Luigi Masseroni 1983 ed il Trofeo Sportivi Magnaghesi, con la G.S. Carrera – Inoxpran, nel 1984.

Nel 1985, un po’ a sorpresa, arriva la chiamata dai professionisti con la Carrera. Il passaggio ai Pro è complicato in quanto la realtà è meno familiare di quanto non fosse abituato e inoltre viene chiamato per il servizio militare. Al primo anno arriva comunque la vittoria della cronosquadre al Tour de Suisse e Fabio si mette in mostra in quanto è in grado di andare bene su ogni terreno: dalle classiche del nord alle corse a tappe.

 

Nel 1986 arriva l’esordio al Giro d’Italia accanto a Roberto Visentini di cui è fidato gregario cosa non da tutti visto l’estrema profondità e forza del roster della Carrera: è proprio il capitano a vincere quel Giro con Fabio che chiude 90esimo. alla Parigi-Roubaix di quell’anno vinta da Kelly su Dhaenens chiude 18esimo.

Nel 1987 prende  parte alla sua prima Milano-Sanremo, arrivando 110º, mentre nel 1988 fa il suo esordio alla Vuelta e prende parte al suo unico Giro delle Fiandre.

Passato alla Malvor vive un 1989 importante in cui riesce a cogliere i suoi unici due successi in carriera tra i professionisti. Alla Vuelta a Andalucia, Fabio Bordonali conquista la prima frazione in linea da Malaga a Benalmadena con una fuga solitaria chiusa con un  vantaggio di 2’19” su Moreno Argentin che gli consente di conquistare la maglia di leader della corsa strappandola a Bepe Saronni. Fabio completa la corsa in testa alla classifica generale con otto secondi di margine sul belga Luc Roosen.

Fabio Bordonali passa alla Diana vincendo la cronostaffetta di Cepagatti e l’anno seguente approda alla Gis Gelati senza riuscire a conquistare vittorie. Nel 1993  ottiene il suo miglior piazzamento al Giro d’Italia chiudendo 29esimo per poi creare assieme a Giupponi, Leali la Brescialat con cui corre l’ultima stagione professionistica.

Dal 1995 al 2015 svolge il ruolo di direttore sportivo per diverse squadre tra cui la Brescialat, la Liquigas, e la LPR.