Doping (fonte Pixabay)

Doping (fonte Pixabay)

Il doping colpisce ancora e lo fa con una notizia spaventosa: trovato positivo un atleta 14enne!

Ecco uno degli articoli che non vorremmo scrivere mai, parla di DOPING.

Non è la “solita” storia di qualche professionista preso con le mani nella nutella. Non parliamo di qualche amatore che per far sua una gran fondo invece di affrontare le salite entra in qualche “farmacia” clandestina. No, questa è una storia molto più triste. Triste perché coinvolte un ragazzino! Il Tribunale Nazionale Antidoping ha infatti sospeso in via cautelare un tesserato della FCI di appena 14 anni. Il giovane corridore è risultato positivo al Mesterolone in occasione di una gara regionale.

Non vogliamo entrare nelle dinamiche che spingono un uomo o una donna adulta a far uso di sostanze dopanti. Non ci interessa capire cosa spinga un professionista a usare il doping (soldi? fama? successo?). Ci da molto fastidio quando un amatore entra in questo vortice per assecondare quello che dovrebbe essere un hobby. Ci uccide l’animo pensare che un padre o una padre permettano (speriamo che la notizia venga sconfessata ma temiamo non sia cosi) a proprio figlio in piena età dello sviluppo di usare sostanze proibite. Sostanze dopanti per prendere parte a quello che dovrebbe essere un momento di crescita personale e di assoluto divertimento e formazione del carattere.

Pesante la posizione di Carlo Tranquilli (presidente della sezione Lazio della Federazione medici sportivi): «Ricorrere al doping nello sport è già qualcosa che ha a che fare con il crimine; in un caso come questo, siamo di fronte a un crimine contro l’umanità».  Il danno può avvenire già dal primo utilizzo rileva ancora Tranquilli e non sono dunque rischi solo per l’utilizzo prolungato della sostanza dannosa: «a quell’età un ragazzino è ancora in piena fase di sviluppo e quindi si va ad incidere negativamente su quel processo.

Una triste storia che non avremmo voluto raccontare.