De Marchi, fuga per la vittoria a Stans

Alessandro De Marchi ha centrato il successo nella seconda frazione del Tour of the Alps (Credits: Josef Vaishar)

Alessandro De Marchi ha centrato il successo nella seconda frazione del Tour of the Alps (Credits: Josef Vaishar)

Alessandro De Marchi interrompe il digiuno di vittorie italiane nella corsa euro-regionale che durava da tre anni

Il tricolore italiano torna a splendere al Tour of the Alps tre anni dopo il successo di Gianni Moscon a Naturno, nell’edizione 2021. Il merito è di Alessandro De Marchi, 37enne del Team Jayco AlUla, che ha conquistato la seconda frazione di martedì 16 aprile, la più lunga del Tour of the Alps 2024, 190,7 Km da Salorno, in Alto Adige, a Stans, in Tirolo.

Tappa lunga ma caratterizzata da un dislivello contenuto e per questa ragione cerchiata in rosso dai protagonisti delle fughe a lunga gittata. Specialità della casa per De Marchi, che si è prima sganciato assieme ad altri cinque fuggitivi al Km 33 e poi ha dettato legge sulla salita di Gnadenwald involandosi in solitaria. Alle sue spalle, altri due attaccanti di giornata, il padrone di casa Patrick Gamper (Bora Hansgrohe) e lo svizzero Simon Pellaud (Tudor Pro Cycling). Il Campione Austriaco Gregor Mühlberger (Movistar) ha regolato lo sprint del gruppo dei favoriti cogliendo la quarta piazza davanti allo spagnolo Joan Bou (Euskaltel Euskadi). 

Nessun problema per Tobias Foss, che ha conservato la maglia verde Melinda di leader della classifica generale, conquistata ieri a Cortina.

DE MARCHI: “CORRO PER EMOZIONARE” 

Alessandro De Marchi ha esternato la sua soddisfazione nella conferenza stampa del dopo-gara. “Avevo ottime sensazioni, sentivo che poteva essere la giornata giusta per provarci, e finalmente stavolta è andata bene. Per me andare in fuga è una necessità, è il mio modo di interpretare il ciclismo, forse raro nel ciclismo di oggi”.

“La fuga è questione di coraggio, carattere e voglia di rischiare, caratteristiche che forse mancano alle nuove generazioni. Siamo rimasti in pochi a interpretare il ciclismo in questo modo: non basta più uno scatto per prendere la fuga giusta, serve provarci in continuazione”.

“A quasi 38 anni, se questa dovesse essere la mia ultima vittoria andrebbe benissimo, ma di certo ci proverò ancora. Io corro per emozionare: se anche oggi mi avessero ripreso, sarei ugualmente andato a dormire fiero e felice”.

FOSS: “IL MORALE È ALTO: DOMANI FINALE ESIGENTE”

L’idea oggi era quella di cercare la vittoria di tappa con Filippo Ganna,” racconta Tobias Foss. “Sapevamo che De Marchi era un corridore pericoloso in fuga, abbiamo provato a ricucire ma il tentativo ha preso troppo vantaggio e poi abbiamo pensato a controllare”. 

“Filippo era un po’ dispiaciuto perché abbiamo tirato tanto e raccolto poco, ma il ciclismo è questo: il vento contrario avrebbe dovuto favorirci, ma non è andata così.”

“Domani a Schwaz sarà un’altra tappa impegnativa, per certi versi un po’ simile alla prima frazione nel finale. Credo che la miglior difesa sia l’attacco, ed è così che proveremo a interpretare la corsa: in programma ci sono tre giornate toste, e davvero niente di scritto.”

LA CRONACA

La seconda tappa del Tour of the Alps ha vissuto una partenza lineare, seppur molto veloce. Sei atleti sono andati all’attacco dopo 33 Km, Gamper (Bora), De Marchi (Jayco-AlUla), Pellaud (Tudor), Pöstlberger (Austria), Koishi e Oka (Team UKYO). Il gruppetto dei battistrada ha incamerato un vantaggio vicino ai 5 minuti prima dello scollinamento del Passo del Brennero: un gap difficile da rimontare per il gruppo condotto dalla INEOS Grenadiers, nonostante il forte vento contrario che ha caratterizzato la frazione.

Proprio lungo la salita del Brennero ha perso contatto il giapponese Oka. Stessa sorte è toccata poco dopo al connazionale Koishi e sulla salita di Rinn a Pöstlberger. Proprio in questa fase ha provato ad anticipare Gamper, desideroso di conquistare la tappa di casa, ma De Marchi e Pellaud sono riusciti a riportarsi sulla testa della corsa ai piedi della salita di Gnadenwald. A quel punto il corridore friulano ha fatto la differenza sulle rampe più impegnative, ritrovando la gioia della vittoria a distanza di oltre due anni.

FONTE COMUNICATO STAMPA