Ciclisti: ci proponevano farmaci proibiti

Ciclisti indagati a Lucca: “ci proponevano l’uso di sostanze dopanti”

Ciclisti interrogati dopo il blitz della Polizia di Lucca le parole pubblicate su Il Tirreno: ci venivano proposti farmaci dopanti

Ciclisti e Doping
Ciclisti e Doping

Ciclisti indagati all’interno del blitz della Polizia di Lucca sono stati interrogati in questura dal capo della Mobile Silvia Cascino, su delega della procura della Repubblica, alla presenza dei loro legali.

Secondo quanto riportato da Il Tirreno, tre dei quattro atleti indagati hanno confermato quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche e ambientali. Si tratta di tre giovani ciclisti – di età compresa tra i 19 e i 23 anni mentre un quarto si è avvalso della facoltà di non rispondere.

“Ci proponevano di far uso di sostanze dopanti per migliorare le nostre prestazioni sportive” avrebbero confermato i ragazzi che avrebbero però negato di aver fatto uso di farmaci vietati dalla federazione. In sostanza i giovani – possibili futuri campioni del pedale – hanno verbalizzato alla polizia giudiziaria ciò che era già a conoscenza degli investigatori ad seguito degli otto mesi d’indagine.

Gli interrogatori sono continuati anche nella giornata di oggi ma, a quanto pare, non sarebbe emerso altro se non conferme di quanto già noto agli inquirenti ossia la proposta di assunzione di farmaci dopanti tra cui, pare, anche la famigerata EPO CERA.

Il sostituto procuratore Salvatore Giannino ha predisposto l’invio di tutto l’incartamento (comprese le intercettazioni) alla Federazione Ciclistica Italiana e alla procura nazionale antidoping. Secondo i rumors circolanti, per Matteo Alban, Maher Tounsi, Gracjan Krzystof Szelag, Francesco Di Felice e gli altri corridori della GFDD Altopack Eppela, il rischio di incappare in una pesantissima squalifica sarebbe assolutamente elevato.