Atlanta 1996: la nazionale Spagnola era dopata!

Atlanta 1996: la nazionale della Spagna su pista era dopata.

Atlanta 1996: la nazionale spagnola su pista era dopata, la confessione di Del Moral medico spagnolo e dell’U.S. Postal di Lance Armstrong

Atlanta 1996: Del Moral medico per la nazionale iberica
Atlanta 1996: Del Moral medico per la nazionale iberica

Atlanta 1996, olimpiadi del centenario rese “troppo commerciali” tanto da non essere assegnate ad Atene ma alla città che vede nascere la Coca Cola. Oggi però non parliamo di come le logiche del business abbiano penalizzato la storia. No oggi parliamo, purtroppo, di doping. Gli anni novanta, lo sappiamo tutti perfettamente sono stati dei veri anni da far-west per ciò che concerne le pratiche dopanti. Nel 1996 probabilmente tutti sapevano e pochi parlavano, nel 1996 si gettavano le basi per lo scandalo Festina e il futuro dominio incontrastato del grande “bluff” chiamato Lance Armstrong.

In quell’anno, secondo quanto rivelato dal quotidiano iberico El Pais, la nazionale spagnola di ciclismo su pista era completamente dopata. Durante un interrogatorio svolto al TAS di Losanna  nel 2016  James Buntling, avvocato di Johan Bruyneel, chiese a Luis Garcia del Moral, medico squalificato a vita per una partecipazione nel sistema di doping di Lance Armstrong e della squadra US Postal, se avesse lavorato per la selezione iberica di ciclismo su pista e per il Dottor Michele Ferrari.

Del Moral rispose affermativamente ad entrambi i quesiti, aggiungendo che aveva somministrato EPO ai corridori spagnoli durante le Olimpiadi di Atlanta 1996 e che addirittura era stato messo in atto un programma di doping dal 1993 al 1998 da parte della stessa Federazione.

Va detto che a quelle olimpiadi la spedizione iberica tornò a casa con le tasche vupte e i migliori risultati arrivarono con due quinti posti dell’inseguimento a squadre e di Juan Martinez Oliver nell’inseguimento individuale, mentre Izaskun Bengoa prese parte anche alla prova su strada.
Certamente queste affermazioni gettano ulteriori dubbi sulla pulizia del ciclismo iberico di quegli anni e che fu poi coinvolto dalla Operacion Puerto.