Allenamento ideomotorio nel ciclismo: guida completa

Allenamento ideomotorio (fonte pixabay - geralt)

Allenamento ideomotorio (fonte pixabay - geralt)

Allenamento ideomotorio una nuova frontiera per allenare gli atleti del ciclismo.

Allenamento ideomotorio è una tecnica facente parte del Mental Training, finalizzato all’apprendimento di un gesto sportivo o al suo perfezionamento mediante tecniche mentali.

Allenamento ideomotorio: in altre parole è la “rappresentazione mentale sistematicamente ripetuta e cosciente dell’azione motoria (Frester, 1985). E’ una tecnica complessa che consiste nel percorrere mentalmente e sistematicamente il gesto tecnico, senza eseguirlo realmente ma “percependosi” molto vividamente con tutti i canali sensitivi.

L’obiettivo è ottenere il cosiddetto “effetto Carpenter“, cioè il fatto che  immaginare un movimento determina una stimolazione dei muscoli interessati dall’attività di immaginazione. Naturalmente la contrazione è quasi impercettibile ma registrabile attraverso il potenziale elettrico muscolare (EMG).

L’allenamento ideomotorio nel ciclismo può accelerare il processo d’apprendimento ed intervenire sulla correzione degli errori tecnici attraverso il consolidamento della traccia mnestica nella memoria del movimento.

Naturalmente questo genere di allenamento aumenta la sua efficacia qualora l’atleta riesca a raggiungere un livello di rilassamento profondo spesso preceduta dalla visione di foto, diapositive o filmati del gesto tecnico.

Dopo aver definito la sequenza motoria ottimale, il ciclista la ripete mentalmente in modo “sistematico”, focalizzando la sua attenzione sulla perfezione di ogni singolo movimento corporeo.

E’ palese come sia importante che il ciclista venga istruito su tecniche come il Training autogeno o il Biofeedback.

Operando sulle “sperienze quasi-sensoriali e quasi-percettive di cui siamo coscienti” (Richardson 1969) sarà importante il massimo realismo dell’attività focalizzando la mente solo sugli aspetti fondamentali del gesto eliminato gli elementi di “disturbo”.

Allenamento ideomotorio nel ciclismo: le teorie fondamentali

  1. psiconeurosensoriale (Carpenter, 1894; Jacobson, 1934; Suinn, 1972, 1976; Jowdy e Harris, 1990) secondo la quale la ripetizione ideomotoria provoca una attivazione neuromuscolare misurabile
  2. attivazione (Schimidt, 1982; Feltz & Riessinger, 1990) l’imagery favorisce l’insorgere di livelli di attivazione adeguati alle richieste
  3. apprendimento simbolico (Fitts, 1964; Feltz & Landers, 1983; Hall & Erffmeyer, 1983) secondo cui l’allenamento idromotorio fornisce al soggetto l’opportunità di allenare gli elementi simbolici
  4. bioinformazionale (Lang, 1977; Bird, 1984) al variare dell’immagine mentale varia anche il comportamento reale
  5. modello triplo codice (Ahseen, 1984; Murphy e Jowdy, 1992) l’efficacia dell’imagery subisce l’influenza di tre fattori interagenti: il realismo sensoriale delle immagini, le modificazioni fisiologiche prodotte dalle immagini e il significato delle immagini