Ali Neffati, il primo corridore africano al Tour de France

Ali Neffati

Ali Neffati dalla Tunisia al Tour

Ali Neffati ciclista tunisino è stato il primo ciclista proveniente dall’Africa a prendere parte al Tour de France, la sua storia

Ali Neffati nasce a Tunisi (Tunisia) il 22 gennaio 1895, inizia la carriera nel suo paese nel 1908 dove conquista diverse prove su pista. In quegli anni la povertà è molta ma la voglia di emergere di Ali è tanta e nel 1913 ottiene, primo corridore africano della storia, l’invito a partecipare al Tour de France.

Ali Neffati si distingue oltre che per le sue doti anche per il suo look eccentrico: in sella, invece del berretto, indossa un Fez o ṭarbūsh, il copricato cilidrico di colore rosso tipico della città marocchina di Fez.

Dopo essersi procurato una bicicletta adatta alla corsa solo due giorni prima del via, arriva in Francia tra la curiosità dei fans del ciclismo e stupisce tutti per il suo pittoresco copricapo con cui prende parte anche alla Grande Boucle. Nella tappa più dura dell’edizione 1913 del Tour, la Brest-La Rochelle di quattrocentosettanta chilometri, Ali, sotto un sole che spacca le pietre, viene avvicinato dal giornalista Henry Desgrange che gli chiede se non stia soffrendo per il caldo. “No, ho freddo” è la lapidaria risposta del ciclista tunisino. Ali non completa quel tour ma in qualche modo si fa conoscere.

Lo scoppio del primo conflitto mondiale lo costringe a scendere di sella per poi tornare, a guerra finita, a correre nel 1918. Nel ’19 prende parte al Circuit des Champs de Bataille, la corsa più dura della storia che tocca diverse città devastate dalla prima guerra mondiale.

Successivamente Ali Neffati si dedica al ciclismo su pista correndo nei maggiori velodromi mondiali sino al 1930 quando decide di ritirarsi dal ciclismo. Qualche anno dopo Henry Desgrange si ricorda di Ali e gli offre un lavoro come giornalista la periodico “L’Auto”. Anche con la penna Ali si dimostra brillante tanto da lavorare per “L’Equipe”.

Ali Neffati muore nell’aprile 1974 a Parigi, di lui resterà il ricordo di una persona umile, affidabile e coraggiosa.