Salary Cap nel ciclismo, possibilità o follia?
Salary Cap per ridurre lo strapotere del Team Sky?
Salary Cap, o in italiano tetto salariale, una politica volta a equilibrare i valori delle squadre è la nuova proposta che sembra aver trovato un alleato potente nel nuovo presidente dell’UCI, il francese David Lappartient. Lo strapotere del Team Sky durante gli ultimi Tour de France che ha monopolizzato e appiattito lo spettacolo della corsa francese sembra spingere il successore del britannico Cookson a una serie di correttivi e novità per riequilibrare le sorti delle corse e aumentarne lo spettacolo.
Salary Cap: Lappartient pensa allo spettacolo
Il cambio radicale della gestione dell’UCI con la salita al potere di David Lappartient che arrivava da presidenze anglosassoni (Pat McQuaid e Brian Cookson) può portare a interessanti modificazioni nel movimento ciclistico mondiale. L’obiettivo è quello di far tornare il ciclismo ad essere uno sport più imprevedibile e spettacolare, annullando o riducendo il controllo strategico delle corse.
“Tutti vogliono che le corse siano attraenti. La gente vuole vedere corse aperte invece di corse completamente bloccate da una squadra che ha i corridori migliori” ha dichiarato il presidente UCI in un’intervista concessa a Le Telegramme.
Salary Cap:‘Un tetto per ridistribuire i corridori’
Il discorso di Lappartient pare palesemente essere rivolto al Team Sky che ha la capacità di ingaggiare corridori di alto profilo facendoli lavorare nel ruolo di gregari in favore di Chris Froome, una strategia certamente valida ma che porta il ciclismo ad uno spettacolo davvero povero.
“Non voglio mettere un tetto all’ingaggio dei corridori ma al budget generale della squadra – ha dichiarato Lappartient – in sostanza se paghi uno stipendio elevato ad un certo corridore allora avrai meno soldi a disposizione per gli altri corridori. In questo modo si distribuirebbero automaticamente i corridori più forti nelle varie squadre”
Salary Cap: cos’è?
Il Salary Cap o tetto degli ingaggi, detto anche wage cap o plafond (alla francese) è la somma massima di denaro che una società può spendere complessivamente, per ogni stagione, per gli ingaggi della propria rosa sportiva. Questa misura, adottata da numerose leghe sportive anglosassoni e americane, può essere adottata per impedire la crescita incontrollata dei costi di gestione delle squadre o per evitare squilibri tecnici a facore di società con più disponibilità finanziare
Nella NBA, massimo campionato di pallacanestro mondiale, il tetto viene stabilito basandosi sugli introiti derivanti dai diritti tv e da altre sponsorizzazioni e varia di anno in anno ma è lo stesso per tutte e 30 le franchigie. Quello della NBA è una soft cap che prevede la possibilità di sforare al tetto pagando una Luxury Tax in base al livello di sforamento. I team con un surplus sulla spesa salariale dovrà versare 1,5 dollari di tassa (2,5 se recidiva) per ogni dollaro in eccesso, qualora lo “sforamento” complessivo non raggiunga i cinque milioni di dollari. Superati i cinque milioni, la proporzione aumenta a 1,75 dollari (2,75 se recidiva).
E’ interessante considerare che esiste anche un limite minimo che ogni singola franchigia è obbligata a spendere in ingaggi dei giocatori, chiamato Salary Floor.