Giro accorciato? No, Lappartinet, idea bocciata!

Giro accorciato? Secondo Lappartient la via è quella

Giro Accorciato
Giro Accorciato?

Giro accorciato? Pura follia quello che ha in mente il nuovo presidente dell’Uci David Lappartient. Una rivoluzione che personalmente non ci piace e che favorirebbe troppo il Tour de France a discapito della corsa italiana.

Dopo pochi mesi dalla sua elezione, il massimo dirigente UCI ha parlato di una serie di riforme che darebbero un volto molto diverso al ciclismo. Tutto è partito con l’idea di ridurre il numero di corridori che ogni squadra può schierare alle corse a tappe, per poi passare ai divieti per radioline o misuratori di potenza, poi ecco l’idea del salari cap. Fin qui si potrebbe anche essere d’accordo, ma ora arriva la stoccata che non ti aspetti e che andrebbe a scalfire la storia del ciclismo.

Giro accorciato? Lappartient: “il calendario è troppo affollato”

E’ ormai chiaro, il nuovo presidente dell’Uci David Lappartient vuole rivoluzionare completamente il mondo dei pedali, l’obiettivo della sua elezione è stato quello di creare un ciclismo più spettacolare e moderno. Una cosa sicuramente è stata ottenuta, quella di fare discutere e molto.

Secondo Lappartient, le tre settimane di corsa di Giro, Tour e Vuelta risultano essere eccessive e intasano il calendario: “I grandi giri occupano più di sessanta giorni di gara. Se andare a toccare il Tour è difficile, su Giro e Vuelta ci sono margini di confronto”.

Giro accorciato, Vuelta accorciata e il Tour?

L’idea di Lappartient pare essere quella di tagliare il Giro d’Italia e la Vuelta Espana di una settimana, ma di lasciare il Tour inalterato, facendolo diventare di fatto l’unica corsa al mondo di tre settimane. Questo sarebbe uno smacco alla tradizione e alla storia del ciclismo in nome, forse, di un modello di business premiante per il Tour che già gode di una platea planetaria.

Giro accorciato? Mauro Vegni rigetta l’ipotesi

Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, non ci ha pensato due volte a rispedire immediatamente al mittente la proposta di Lappartient: “Taglieremo una settimana solo se lo farà anche il Tour”, della serie o tutti o nessuno. In effetti, qui non si parla solamente di rivisitare il calendario internazionale ma di rivedere la storia del ciclismo mondiale. Il Giro, fin dagli anni trenta, si disputa sulla lunghezza di tre settimane e ha costruito la sua tradizione proprio sulla ritualità e sulla cadenza della lunghezza della corsa rosa.

Al momento, non si registrano prese di posizione da parte degli organizzatori della Vuelta Espana, ma siamo portati a credere che anche in terra iberica ci sia sconcerto per questa affermazione, quanto meno avventata, che potrebbe portare uno squilibrio competitivo (oltre che economico) tra quelli che da sempre vengono definiti “i Grandi Giri”.