Jim Ratcliffe: Marginal Gains si, Doping no!

Jim Ratcliffe pronto a lasciare in caso di doping

Jim Ratcliffe, nuovo boss dell’ex Team Sky, non lascia dubbi sulla sua posizione verso il doping: “lascio il ciclismo in caso di positività”

Jim Ratcliffe
Jim Ratcliffe

Jim Ratcliffe, nuovo deus ex machina dell’ormai ex Team Sky, divenuto Team Ineos, ha voluto prendere subito una posizione netta circa uno dei problemi più annosi del mondo del ciclismo: il doping.

Il manager ha voluto esternare la propria visione ai microfoni della BBC specificando che ha Ineos ha svolto la loro due diligence prima di decidere di investire team maggior successo del ciclismo negli ultimi anni.

Il termine britannico due diligence identifica le attività di analisi preventive relative all’oggetto di una trattativa per valutarne rischi e benefici,

Jim Ratcliffe ha voluto essere perentorio sul fatto che Ineos toglierà il suo sostegno economico alla squadra di Dave Braislford se qualche atleta dovesse cadere nelle maglie dell’antidoping.

Ineos ha investito molto nello sport negli ultimi mesi prima con le regate veliche e ora nel ciclismo, in passato voci insistenti avevano dato per vicino un approdo nella Premier League inglese con il Chelsea e poi in Ligue1 Francese con il Nizza.

Particolarmente attenzionata è l’indagine svolta della UKAD su un pacchetto sospetto consegnato al Team Sky durante il Critérium du Dauphiné del 2011. L’indagine si è conclusa con un nulla di fatto ma un comitato parlamentare del Regno Unito ha successivamente dichiarato che “la credibilità del Team Sky e della British Cycling è a pezzi “.

La vicenda Froome-Salbutamolo alla Vuelta 2018 aveva rimesso il Team Sky nell’occhio del ciclone così come era accaduto al dottor Richard Freeman ex collaboratore del team accusato di aver ordinato testosterone.

“Chiaramente sappiamo dei fatti accaduti  – ha detto Ratcliffe ai media – abbiamo analizzato le procedure interne del Team Sky che impediscono comportamenti scorretti e penso che siano all’altezza. Sono favorevole al concetto di guadagni marginali ma non ho assolutamente alcun interesse a barare”. Insomma visto anche le tante polemiche che hanno segnato l’approdo della multinazionale nel mondo del ciclismo, Ineos non vuole altri problemi.