Guardia civile spagnola smantella rete di trafficanti EPO

 

Guardia civile smantella rete di trafficanti EPO

Guardia civile spagnola smantella rete di trafficanti EPO con sede a Barcellona e a Cadice, per ora nessun nome viene diffuso

Guardia Civil Spagnola, il logo
Guardia Civil Spagnola, il logo

La Guardia civile spagnola ha reso noto di aver provveduto allo smantellamento di una rete internazionale che trafficava EPO con sede a Barcellona. Si tratta del frutto di una lunghissima attività di analisi, durata quasi tre anni, che ha portato alla luce una rete di trafficanti, in buona parte di nazionalità Serba, che avevano la città catalana come punto di riferimento in Spagna.

L’indagine è stata avviata a metà del 2017, dopo una serie di positività all’EPO, grazie ad atleti che hanno collaborato segnalando un sito web ed alcuni nominativi sul territorio spagnolo.

José Luis Terreros, direttore dell’Agenzia spagnola antidoping (AEPSAD), ha reso noto i dettagli dell’attività investigativa: “atleti dilettanti e professionisti ricevevano le sostanze vietate da questa rete che aveva un punto di appoggio a Cadice”.

Secondo un rapporto presentato da “El Pais” molto ruotava attorno ad una clinica di dialisi a Cadice che ha reso disponibile il farmaco alla rete. L’Equipe ha confermato che il traffico era gestito attraverso diversi siti web e che circa 260 atleti, alcuni dei quali ciclisti, sarebbero coinvolti nella filiera di approvvigionamento e consumo.

Il tribunale provinciale di Cadice ha aperto fascicolo e i nomi degli atleti coinvolti non saranno chiaramente resi noti ma prontamente trasmessi alla AEPSAD. Il segreto sui nomi potrebbe essere cancellato dal fatto che alcuni di questi potrebbero ricevere sanzione ma, va ricordato, in Spagna l’acquisto ed uso di prodotti vietati non è considerato reati.

Sempre secondo L’Equipe sono coinvolti un gran numero di sportivi nazionali e internazionali di diverse discipline e livelli, che hanno usato queste sostanze dopanti per aumentare le loro capacità fisiche.

La Guardia civile spagnola ha arrestato sei persone tra Catalogna e Andalusia per crimini contro la salute pubblica. Tutti i soggetti coinvolti erano legati a organizzazioni criminali già note per attività di riciclaggio di denaro, appropriazione indebita e frode contro la sicurezza sociale. La rete sarebbe operativa da oltre 10 anni e gestiva direttamente i siti internet dove avveniva la vendita delle sostanze. Le comunicazioni con gli atleti coinvolti sarebbero avvenute con un protocollo criptografato ed attraverso reti di messaggistica con una numero telefonico austriaco.

Risulta difficile stabilire le quantità delle sostanze vietate messe sul mercato in quanto, come afferma la Guardia Civil, molti prdotti sono stati rinvenuti nella clinica in condizioni di conservazione pessime.