Bitcoin: quanti ne guadagnano i ciclisti?

Bitcoin: quanti ne guadagnerebbero i ciclisti professionisti?

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Bitcoin: la criptovaluta!

Bitcoin, Bitcoin e ancora Bitcoin. In questo periodo non si parla di altro se non della criptovaluta più favosa sul pianeta. Un boom speculativo o un cambio epocale di paradigma dell’economia mondiale? Non siamo degli economisti, ci limitiamo a parlare di ciclismo ma, volendo produrre un articolo sui guadagni del 2017 degli sportivi, ci siamo chiesti: perché non farlo, appunto, in BTC?

Che si parli di euro, dollari, yen o criptovaluta il ciclista più pagato è Chris Froome con 347,22  (assumendo il cambio ad oggi di 14.410 euro per un btc) a braccetto con Peter Sagan. Alle spalle dei due ecco il nostro Vincenzo Nibali con 277,78 e l’altro italiano Fabio Aru con “soli” 208,33 bitcoin. Distaccati di molto, compaiono Quintana e Cavendish con 138,89 BTC

Bitcoin: quanti ne guadagnano gli sportivi?

Se a livello di contratto lo sportivo più pagato è Leo Messi con un stipendio di 3.333,33 BTC all’anno, lo sportivo che guadagna di più in totale è Cristiano Ronaldo 5.763.89 BTC.

Bitcoin: cosa sono? Sono una moneta virtuale nata nel 2009 dalla mente di Satoshi Nakamoto -中本哲史 (uno pseudonimo) non legalmente riconosciuta in nessuno Stato al mondo  e senza supporto fisico (quindi senza banconote). Le transazioni con questa criptovaluta non sono illegali ma, non trattandosi di moneta riconosciuta, non sono tutelate dalla norma ma si basano sull’accettazione del relativo valore e sulla fiducia di poterne ottenere un controvalore (in moneta o beni).

I Bitcoin appartengono alla categoria delle criptovalute (di minor successo sono Litecoin, Sardex, Blue e Grey Dolar), le transazioni sono registrate sulla Blockchain (una sorta di “libro mastro” aperto al pubblico) e devono essere approvate da almeno il 50% dei partecipanti alla «catena di blocchi». Che si tratti di una bolla speculativa o meno, sicuramente questo è uno dei trend topic del momento.