Sky addio al ciclismo al termine del prossimo anno
Sky addio al ciclismo dal 2020
Sky addio al ciclismo al termine della prossima stagione agonistica, cala il sipario su un team e un modello di ciclismo che ha segnato l’ultimo decennio
Sky addio al ciclismo al termine del 2019! La notizia è clamorosa ma pare invertibile facendo calare il sipario sul team che più ha segnato gli ultimi dieci anni del ciclismo mondiale.
Da quando si è affacciato sul mondo del ciclismo professionistico nel 2010 il Team Sky ha ottenuto qualcosa come 322 vittorie tra cui spiccano gli 8 grandi giri, 52 corse a tappe e 25 corse di un giorno. Un palmares non propriamente comune e che, grazie alla collaborazione con la British Cycling ha contribuito allo sviluppo del ciclismo d’oltre Manica: due milioni di persone hanno cominciato a pedalare regolarmente e la nazionale del Regno Unito ha ottenuto successi senza precedenti su strada e soprattutto in pista.
Quando nel 2010 il Team Sky si pose l’obiettivo di portare un corridore britannico sul gradino più alto del podio del Tour de France in pochi avrebbero pronosticato che l’obiettivo sarebbe stato ottenuto in sole due stagioni invece già nel 2012 Sir Bradley Wiggins festeggiava sui Campi Elisi la prima maglia gialla per la “Union Jack”. Alle spalle di “Wiggo” già fremeva il giovane Chris Froome che l’anno seguente conquistò il primo dei suoi 4 Tour e che di li a poco avrebbe completato il “Grande Slam” dei 3 grandi giri.
Nel 2018 è la volta di Geraint Thomas di vincere il Tour de France, cogliendo il sesto successo della squadra in sette anni.
Il team si è da sempre contraddistinto per le sue metodologie di lavoro innovative oltre che per l’impegno sociale: la campagna Sky Ocean Rescue per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto della plastica monouso sulla salute degli oceani. Interessante anche la campagan Sky Sports Living for Sport, che promuoveva la partecipazione sportiva nelle scuole per un periodo di 10 anni, e Sky Rainforest Rescue, campagna ambientale accanto al WWF che è durata per sei anni.
Il Team Sky ha quindi reso ufficiale una decisione che nel mondo del ciclismo e dell’economia circolava da tempo ossia da quanto il pacchetto azionario di Sky è andato nelle mani del colosso americano Comcast. Nel comunicato diffuso dal team non è mai stato fatto il nome di James Murdoch, figlio minore di Rupert, che ha sempre creduto nel progetto ciclismo e che difficilmente chiuderà il suo impegno con le due ruote.
Sir Dave Brailsford durante l’ultimo ciclomercato ha puntato forte su giovani talenti ai quali ha proposto contratti lunghi e importanti come il quinquennale di Egan Bernal. Questo lascia spazio alla possibilità che il team abbia comunque una strategia per il 2020.