Nino Costantino: Froome, salbutamolo, doping e squalifica
Nino Costantino parla del caso Doping-Froome
Nino Costantino, esperto medico anti doping della Federazione Medico Sportiva Italiana ha parlato del caso di doping che ha coinvolto Chris Froome alla Vuelta di Spagna 2017.
Nino Costantino medico della FMSI si è pronunciato sul caso di Chris Froome, ultimo di una lunga lista di ciclisti “asmatici”. Noti tra gli altri i campioni di Miguel Indurain, Tony Rominger, Alex Zülle, Jan Ullrich, Igor González de Galdeano, Óscar Pereiro, e Bradley Wiggins. Se scorriamo i nomi troviamo qualcosa come 12 Tour de France vinti e, se escludiamo il “buco-Armstrong” stiamo parlando del 60% degli ultimo 20 titoli assegnati.
Se analizziamo la percentuale di popolazione mondiale affetta dall’asma si considera una percentuale del 4% della popolazione colpita da questo disagio (la percentuale Italiana è molto vicina al 5% mentre negli usa si arriva a circa l’8%). La percentuale di popolazione affetta da asma è in aumento, probabilmente per via dell’inquinamento crescente in larghe parti del pianeta.
Ora, senza procedere con una caccia alle streghe che non aiuta nessuno, è palese come i numeri non tornino. Pare quasi che per primeggiare nello sport sia importante essere asmatici. Chi non ha avuto il classico compagno di classe più sfortunato che doveva ricorrere al Ventolin per giocare nell’intervallo nel giardino della scuola? Avreste mai pensato che statisticamente aveva più possibilità di voi di vincere il Tour de France?
Nino Costantino: casa ne pensa?
Nino Costantino è stato intervistato da Sportfair e, dall’alto della sua posizione di DCO (Doping Control Officer) della FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana) ha cosi dichiarato: “il salbutamolo migliora senza dubbio le performance sportive perché, essendo un broncodilatatore, apporta maggior ossigeno nei polmoni”.
Naturalmente maggior ossigeno ai polmoni significa maggior benzina nel motore (i muscoli) del corridore “Ha un effetto immediato e la WADA – ha proseguito Costantino – ha posto dei limiti che consentano agli asmatici di gareggiare e ai furbi di non approfittarne”.
Va ricordato che prima della positività di Alessandro Petecchi alla medesima sostanza i limiti erano inferiori agli attuali.
Il limite massimo di salbutamolo è di 1600 microcrammi ogni 12 ore, Froome è stato trovato con 2.000 nanogrammi nelle urine (molto probabilmente quel giorno aveva assunto 3.200 microgrammi) e proprio il quel giorno era riuscito a recuperare terreno su Vincenzo Nibali.
Nino Costantino ha tenuto a precisare che “i controlli sono volti a tutelare la salute dei corridori prima ancora che a garantire la correttezza delle competizioni sportive” e proprio questo motivo è stato la causa dell’introduzione del passaporto biologico
Il vero problema, secondo il medico, è che “per diventare professionisti contano le vittorie e questo piò comportare il rischio che a livello giovanile vi sia quasi più lotta che tra i professionisti, ed è proprio alle età più giovani che si consumano tragedie terribili, anche perché ci sono meno controlli e meno tutele rispetto agli effetti collaterali di questi farmaci sulla salute degli atleti“.
Osservando freddamente i numeri e le percentuali di asmatici nel mondo del ciclismo, secondo Costantino, c’è la possibilità che “già in età adolescenziale quando si individuano potenziali campioni si attivi l’iter per avere determinate diagnosi affinché possano nel corso della successiva carriera utilizzare quei farmaci che migliorano le performance sportive e che vengono ammessi esclusivamente per gli atleti malati”.