Froome patteggiamento per il caso salbutamolo?
Froome patteggiamento per non perdere la stagione?
Froome patteggiamento in vista tra il corridore del Team Sky dopo la non negatività al salbutamolo? Pare la soluzione più indolore

Froome patteggiamento in vista? Questa pare essere la notizia del giorno secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera. Indipendentemente dalla simpatia personale o meno verso il corridore del Team Sky è palese che il momento non sia dei più facili. Criticato su più fronti, isolato dai compagni in ritiro a Maiorca, Froome si sta buttando completamente in allenamenti stremanti e si trova ora a un bivio. Onestamente è difficile pensare che la situazioni porti ad un nulla di fatto, è impossibile che i risvolti sulla elevata quantità di salbutamolo trovato nelle urine del corridore al temine della diciottesima tappa siano assenti.
Raggiungere 2.000 ng/ml rilevati quel giorno con gli otto «puff» leciti di Ventolin previsti dal regolamento pare pressoché impossibile. L’idea che la positività sia legata a disfunzioni renali come ipotizzato da Dave Brailsford (boss del Team Sky).
La parola è in mano ai LADS (ossia il servizio legale della UCI) ma sembra francamente impossibile che questa autorità decida di soprassedere su questa imbarazzante situazione. Quindi l’idea iniziale di sottoporsi a un test in laboratorio per valutare il rapporto tra salbutamolo assunto e quello secreto nelle urine sembra ormai tramontata in quanto un eventuale insuccesso del test significherebbe incassare l’accusa di doping doloso con una conseguente squalifica tra i 12 e i 24 mesi (oltre a perdere la Vuelta 2017 e il bronzo nella crono mondiale di Bergen).
Ora pare che la palla sia in mano a Michelle Cound (moglie e manager del ciclista) che starebbe spingendo per la via dell’«Acceptance of Consequences» in sostanza un patteggiamento con ammissione di negligenza che consentirebbe di evitare un lungo e rischiosissimo processo davanti al Tribunale Indipendente Antidoping.
Spunterebbe quindi la figura di un mediatore (scelto proprio dalla Cound) di altissimo livello tra atleta e federazione andando a scavalcare sia Mike Morgan (l’avvocato personale del Kenyano) e lo stesso Team Sky.
Froome patteggiamento? Squalifica di 6 mesi?
Parrebbe che questa nuova linea vada a portare Froome a accettare una squalifica di cinque o sei mesi (che andrebbe a cadere nei mesi invernali) perdendo però la Vuelta a favore del nostro Vincenzo Nibali e la medaglia Mondiale (che andrebbe al portoghese Oliveira). Naturalmente Froome si autosospenderebbe dalle gare fino al patteggiamento, quando invece il regolamento gli consentirebbe di correre.
La posizione della moglie potrebbe fungere anche da scudo per proteggere il marito da un potenziale linciaggio mediatico per un eventuale debutto stagionale sub judice, ritenuto «nocivo per tutto il ciclismo» dal presidente Lappartient.
Si tratta di capire se il “mediatore” possa considerare valida una pena così ridotta; va infatti ricordato che per un sovradosaggio inferiore del medesimo farmaco l’italiano Diego Ulissi scontò nove mesi di pena.
Ad ogni modo se passasse questa linea di condotta la squalifica di Froome partirebbe dal 20 settembre (giorno della sua ultima competizione in linea): se la sanzione fosse pari a 6 mesi l’inglese potrebbe correre sia Giro d’Italia che Tour de France; nove mesi gli farebbero perdere il Giro mentre un anno lo farebbero tornare nel circus delle due ruote nel 2019.
Froome patteggiamento? La smentita del britannico «È completamente falso»

Chris Froome è intervenuto sulla propria pagina di Twitter per smentire la ricostruzione pubblicata oggi dal Corriere della Sera di cui vi abbiamo dato abbondate resoconto: «Ho visto l’articolo sul Corriere della Sera questa mattina: è completamente falso».