Lotta al doping: nel 2019 ben 751 controlli

Lotta al doping: il ciclismo tra gli sport più controllati

Lotta al doping nel 2019 il ciclismo è stato il secondo sport più controllato in Italia con 721 controlli e 300.000 euro investiti

Doping
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La lotta al doping nel 2019 ha impegnato non poco la Federazione Ciclistica Italiana, sono stati svolti svolti 490 controlli per conto dell’UCI durante gare internazionali e 261 controlli durante i campionati nazionali, corse nazionali e regionali. Il costo dell’attività di controllo è stava di circa 300.000 euro per un totale di 751 verifiche svolte.

Numeri importanti che danno l’idea dell’impegno profuso dalla federazione per arginare una delle piaghe del ciclismo (e dello sport in assoluto) come il doping. I numeri fatti registrare lo scorso anno verranno replicati anche nel 2020 incrementando i test per le manifestazioni nazionali e regionali a fronte di una diminuzione per le manifestazioni internazionali.

E’ importante ricordare che i test svolti dalla Federazione Ciclistica Italiana non sono gli unici controlli antidoping che hanno interessato il nostro paese. di NADO Italia, che opera per conto WADA, è stata impegnata sia nei controlli a sorpresa degli atleti della ADAMS che durante le corse. Non sono stati ancora diffusi i numeri dell’attività 2019 ma l’anno precedente sono stati oltre 840 le verifiche realizzata su ciclisti a cui di aggiungono oltre 40 per i paraciclisti. Ipotizzando dati similari anche nel 2019 si arriva ad un totale di oltre 1600 controlli che fanno del ciclismo il secondo sport più controllato dopo il calcio.

Le positività riscontrate sono 19 ovvero 2,1% (19 su 751 verifiche di positività nel 2019) che posiziona il ciclismo in quinta posizione assoluta tra gli sport olimpici.

“Negli ultimi anni si si sta rafforzando l’attività di controllo lontano dalle manifestazioni e di intellingence. È ormai dimostrato, infatti, che i maggiori successi (con il secondario, non irrilevante, effetto di disincentivazione) si ottengono tenendo sotto stretto controllo l’attività tutto l’anno” ha spiegato la Federazione

“L’intelligence è un’area di crescente attenzione per l’Agenzia; gli eventi hanno recentemente dimostrato che il lavoro investigativo sta diventando ancora piu’ importante sia per salvaguardare gli atleti puliti che per scoprire le eventuali infrazioni” ha sottolineato il direttore della WADA Olivier Niggli.