Dylan Groenewgen festeggia sui Campi Elisi

Dylan Groenewgen trionfa a Parigi con una volata perfetta

Dylan Groenewgen
Dylan Groenewgen

Dylan Groenewgen fa sua l’ultima tappa del Tour de France 2017 partendo lungo sullo storico rettilineo dei Campi Elisi e non lasciando scampo agli avversari. Niente da fare per André Greipel (Lotto Soudal) che conquista la piazza d’onore e lascia la Grande Boucle a mani vuote mentre terzo giunge Edvald Boasson Hagen (Dimension Data).

Solita festa iniziale, con le foto fra i portatori delle maglie (ChrisFroome maglia gialla, Michael Matthews maglia verde, Warren Barguil maglia a pois, Simon Yates maglia bianca) con conseguenti brindisi a colpi di flute di  vino rosato e poi per festeggiare senza seguire il protocollo ecco uscire dall’ammiraglia del Team Sky qualche bottiglia di birra, un modo per rendere anche più umano il kenyano alla sua quarta vittoria al Tour.

Per Froome una bicicletta speciale prodotta da Pinarello (al suo tredicesimo trionfo alla Grand Boucle) e per tutto il Team Sky una speciale divisa con risvolti e banda gialla sulla schiena.

Divertente il siparietto della finta fuga di Mikel Landa (che insegue per solo 1″ Romain Bardet) che allunga per poi farsi riprendere con il sorriso sul volto, aria da ultimo giorno della classe ed atmosfera rilassata che può fare solo bene ad una corsa che ha vissuto momenti drammatici (le numerose cadute), momenti di tensione (vedi la squalifica di Sagan) e polemiche spesso aspre.

E proprio come un qualunque ultimo giorno di scuola che si rispetti non poteva mancare la dichiarazione di amore:  Cyril Gautier della AG2R La Mondiale sfrutta la mondovisione per mostrare un foglio con la fatidica frase «Caroline, vuoi sposarmi? Ti amo», alle spalle i compagni di team urlano la loro approvazione (ci auguriamo in un si della ragazza!).

Si abbassa il sipario con Groenewgen  che fa sua la volata più ambita e Christopher Froome che vince il suo quarto Tour con 54″ su Rigoberto Urán, 2’20” su Romain Bardet, 2’21” su Mikel Landa, 3’05” su Fabio Aru, 4’42” su Daniel Martin, 6’14” su Simon Yates, 8’20” su Louis Meintjes, 8’49” su Alberto Contador e 9’25” su Warren Barguil. Sipario.

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