Ciclismo Amatoriale l’highlander Placido Caraci

Ciclismo amatoriale, la leggenda di Placido Caraci

Ciclismo Amatoriale, Le 900 vittorie di Placido Caraci che sottolinea “sempre negativo ai controlli antidoping”.

Ciclismo Amatoriale: Placido Caraci
Ciclismo Amatoriale: Placido Caraci

Ciclismo Amatoriale, un mondo speciale, pieno di miti, leggende, storie e leggende metropolitane. Quella che vi raccontiamo oggi è una vera e propria leggenda (reale e non metropolitana), la leggenda di un’agente di commercio che vanta più vittorie del cannibale Eddy Merckx. Infatti, quando nel 2006 il buon  Placido ottenne il suo 500esimo trionfo sulla stampa locale ci fu il titolo: «Caraci meglio di Eddy Merckx».

Sono passati 12 anni da quel giorno e sono arrivate altre 400 vittorie, Palcido Caraci ora è a quota 900 arrivi a braccia alzate.

Ecco come si diventa una leggenda del Ciclismo Amatoriale, una leggenda che risiede a Zibido San Giacomo in provincia di Milano (dove guida l’associazione ciclistica del posto).

Placido Caraci, 59 anni, di ciclismo non vive ma vive per il ciclismo: “Corro fin dove mi spinge la passione”. Già la passione che ripaga gli sforzi più dei premi delle gare: “Mi è capitato di vincere una Panda o una tv” ma la vera soddisfazione non sono i premi ma il sacrificio profuso sui pedali.

 

Ciclismo Amatoriale: 900 volte primo

Il successo numero 900 è arrivato pochi giorni fa a Groppello Cairoli in provincia di Pavia per la soddisfazione della moglie Filomena, delle figlie Francesca e Federica e della nipotina Cecilia.

Ma come si ottengono così tanti successi pur lavorando? “allenandomi due o tre volte la settimana, dopo il lavoro. Sui rulli in ufficio quando fuori siamo sotto lo zero”.

E come lo vedono gli amici? Che tipo di corridore è? “Un ciclista anomalo. Passista, scalatore, velocista, cronoman”. Insomma un all around come si dice nel mondo della pallacanestro.

Placido Caraci nasce a Bronte e la sua prima bicicletta è una Bottecchia azzurra, regalo del fratello Nunzio per la promozione alle medie. Si trasferisce a Milano a 14 anni dove studia ragionerie e dove, a 16 anni, inizia a praticare il ciclismo, passa dilettante nella Fratelli Azzini dove ottiene “tanti podi gareggiando con futuri professionisti”. Inizia poi a lavorare e la passione per la bicicletta passa tra le gare amatoriali. Nel 1998 conquista ben 47 vittorie, nel 2008 diventa campione del mondo a Cassano Magnago nella categoria gentleman.

“La vittoria a cui tengo di più è il Giro dell’Etna 1982: entrando nella mia città dopo una lunghissima fuga avevo le lacrime agli occhi” dichiara Caraci che però mostra più orgoglio per un altro primato: “ho subito 52 controlli, sempre negativo anche se i disonesti sono arrivati anche qui”. Insomma la “fedina penale” vale più di coppe ed allori attaccati alle pareti accanto ad un poster di Eddy Merckx.

Anche per Caraci, però, non sono tutte rose e fiori: “ho fan club sparsi per l’Italia. Ma anche fazioni avverse: quando vinci troppo dai fastidio”.

Il Ciclismo Amatoriale conta “10 mila amatori in Lombardia e 3 mila nel milanese. La passione ci porta a fare grandi sacrifici. Ogni anno metto nelle gambe 15 mila chilometri tra gare e allenamenti” afferma Caraci che ha come obiettivo le 1000 vittorie: ”Traguardo non impossibile. Finché trovo dentro le motivazioni”.