Chris Froome: non so se tornerò quello di prima

Chris Froome dopo l’incidente si interroga sul futuro

Chris Froome a 34 anni e dopo aver perso la stagione 2019 a causa di un terribile incidente riprova la caccia al quinto Tour de France 

Chris Froome (fonte pagina Twitter)
Chris Froome (fonte pagina Twitter)

Chris Froome è tornato ufficialmente a pedalare, ha diffuso alcune foto sui propri canali social e dopo tante nubi spera di poter vedere il sole. Le nubi tornano però a riaddensarsi quando lo si vede camminare, la sua gamba destra non appoggia correttamente e questo non tranquillizza né i fans, né il team né soprattutto il britannico.

E’ lo stesso ciclista del Team Ineos che, in una intervista rilasciata a Cyclingnews.com in Giappone al Criterium di Saitama ha segnalato questo fastidioso disturbo: “posso dire di andare in bicicletta meglio di quanto non possa camminare” ha spiegato Froome.

Sono passati quasi 5 mesi dal terribile schianto che ha spezzato i sogni di vincere il Tour 2019 ma, soprattutto, anca, gomito, femore, sterno e vertebre al ciclista britannico. La strada verso la ripresa è in salita e lo sa bene Chris che è già soddisfatto di non dover più utilizzare le stampelle per salire in sella. Ora Froome si accontenta di pedalare “a ritmo cicloturistico”

Ma perché Froome zoppica?

“La placca dell’anca sta intrappolando alcuni tendini e sto trovando difficoltà quando cammino” ha spiegato ai giornalisti del noto sito di informazione ciclistica.

I problemi sono ancora molti ma i progressi paiono di rapidi delle più rosee aspettative (qualcuno aveva dato per finita la sua carriera!).

“La frattura del femore sta mostrando un recupero incredibile. Le viti resteranno per sempre ma sono fortunato che le fratture siano state lontane dalle articolazioni a parte il gomito che sta comunque progredendo molto bene” ha spiegato il kenyano bianco.

Chris dovrà subite un nuovo intervento dopo di che sarà pronto per riprendere seriamente il programma per tornare alle corse:

“ci vorranno ancora diverse settimane ma spero di poter tornare ad allenarmi normalmente a dicembre tornando a correre a febbraio. In queste situazioni non ci sono certezze ma finché non ci saranno riscontri diversi continuo ad avere l’obiettivo di tornare al Tour 2020” .

Froome è a una vittoria del Tour per entrare nell’olimpo con Eddy Merckx, Jacques Anquetil, Bernard Hinault e Miguel Indurain e proprio entrare nel “club dei 5” è una motivazione forte per superare questo momento ancora difficilissimo. Non è certamente facile psicologicamente trovarsi dall’essere il ciclista numero uno al mondo a non riuscire più non solo a pedalare ma anche camminare.

Froome sa perfettamente che può accadere anche che non riesca a tornare ai livelli di eccellenza a cui ci ha abituato ma sa anche che ponendosi degli obiettivi ambiziosi può trovare uno stimolo forte per affrontare il duro percorso riabilitativo. Il Tour e le Olimpiadi di Tokyo (“un percorso collinare che lo rendo un obiettivo ideale per proseguire dopo il Tour de France”) sono due motivatori eccezionali per il ciclista del Team Ineos.

 

“Quando il chirurgo mi ha detto, ‘puoi tornare alle corse’, ho pensato: Una cosa è correre, ed è un’altra è provare a vincere il Tour de France. Ci sono molte incognite ma c’è una certezza che darò tutto me stesso per tornare il Froome di prima dell’incidente” ha concluso.