Sagan: Il Giro? Più divertente del Tour

Peter Sagan (foto profilo Twitter)

Peter Sagan (foto profilo Twitter)

Sagan: Rispetto al Tour il Giro d’Italia è più divertente

Sagan guarda al futuro e nel frattempo promuove il Giro d’Italia: “la corsa rosa è molto più divertente del Tour de France”

Sagan, abbiamo imparato a conoscerlo, è un uomo schietto e senza peli sulla lingua. Il suo approccio diretto e trasparente, prima ancora delle sue vittorie, lo hanno fatto amare dai tifosi che ne apprezzano il carisma e la sincerità. La stagione 2020 è stata, anche per il tre volte campione del Mondo, assolutamente anomala tra anomalie di preparazione che non hanno entusiasmato lo slovacco e calendario sconvolto che ha scombussolato i ritmi dei campioni.

In una intervista a Tuttobici, Sagan ha raccontato questa stagione particolare spiegando alcuni aneddoti del periodo di lockdown:

Sono stato a Montecarlo con Giovanni Lombardi, non si poteva uscire ma per fortuna potevo vedere mio figlio Marlon. Con il “Lomba” abbiamo fatto i casalinghi, ogni tanto uscivamo per la spesa o per fare due passi al parco. Sono sempre rimasto allenato, in due ci siamo fatti compagnia, la sera guardavamo qualche film; tra di noi c’è un rapporto speciale, lui è un amico e anche nel lavoro ci troviamo bene

Peto ha cercato di fare un bilancio dell’annata:

E’ stata una stagione anomala ma sono contento di essere tornato, dopo tanti secondi posti, a festeggiare una vittoria. Sono soddisfatto di quello che sono riuscito a fare, non ho rimpianti. Il Giro è stata una corsa molto bella e se la stagione fosse stata normale lo spettacolo sarebbe stato ancora maggiore.

Sagan ha poi voluto provare a fare un confronto tra il Tour de France e la corsa rosa:

Al Tour c’è molta più tensione mentre il Giro è più divertente. Poi quando la corsa è arrivata in Veneto, dove ho trascorso i primi anni della mia carriera ho provato una emozione enorme: mi sono sentito a casa e devo dire che l’Italia è davvero un paese meraviglioso.

Le ultime due stagioni sono state insolite per Peter Sagan che, abituato a successi a ripetizione, dopo un inizio forte nel 2019 con vittorie al Tour Down Under, al Tour of California e al Tour de Suisse, ha ottenuto un solo successo alla Grance Boucle. Al Tour de France ha stentato e non ha centrato l’obiettivo di vincere la sua ottava maglia verde, ottenuta da Sam Bennett. Al Giro ha faticato ottenendo quattro secondi posti e riuscendo, solo dopo vari tentativi, a vincere una frazione ottenendo il rande Slam del Grand di vittorie nelle corse a tappe di tre settimana.

Vincere è stata una sensazione bellissima, come una liberazione, era un momento atteso da tanto e finalmente il lavoro ha ripagato e mi sono sentito soddisfatto

Ma quale sarà il futuro di Sagan? Lo slovacco lo ha spiegato scherzosamente a La Gazzetta dello Sport:

Sarò in giro fino a quando la gente non mi romperà troppo i coglioni sui miei piani per il futuro … La mia vita ruota attorno al ciclismo, quindi non ho ancora intenzione di lasciare lo sport.. Non ho iniziato a pensare a un un futuro diverso, è meglio  vedere cosa succede”

Certamente le prestazioni di Sagan non sono state al livello degli anni d’oro ed il suo contratto continua ad essere il “più pesante” di tutto il World Tour, stimato a circa 5 milioni di euro a stagione ma Peter è mentalmente ancora fortissimo e ben lontano dal sentirsi nella fase terminale della sua carriera.
Intervistato circa l’ingaggio del tre volte campione del Mondo dal quotidiano Kölner Stadt-Anzeiger, il team manager Ralph Denk è stato chiaro:

Lo controlleremo alla fine di quest’anno ciclistico. Sagan è uno dei ciclisti più costosi in circolazione

 

L’agente di Sagan, Giovanni Lombardi, ha rifiutato di speculare sul futuro del suo fuoriclasse, semplicemente dicendo a Cyclingnews che sta lavorando per ottenere il prossimo contratto di Sagan. Il contratto di Peter scade al termine della stagione 2021 e, in caso di mancato rinnovo, potrebbe diventare il pezzo da novanta del ciclo-mercato della prossima annata anche per ciò che concerne i rapporti con lo sponsor tecnico Specialized non intenzionato a perdere il ciclista più carismatico del circus delle due ruote.

Se Sagan dovesse cambiare team chi lo vorrà dovrà puntare, probabilmente più sul alto emozionale che su quello economico. Dopo 10 anni di corse ad alto livello “Peto” potrebbe voler differenziare il suo programma di gare per trovare nuovi obiettivi in po’ come ha fatto Vincenzo Nibali, fortemente difeso da Peter,  cercando le vittorie nelle classiche.