CERA cos’è questa tipologia di doping?

CERA una tipologia di EPO di terza generazione

CERA
CERA: il doping di terza generazione

CERA (acronimo di Continuous Erythropoietin Receptor Activator) è un “attivatore continuo del recettore dell’eritropoietina”. Questo farmaco viene usato dal 2007, in particolare su pazienti con insufficienze renali costretti alla pratica dell’Emodialisi (terapia sostitutiva della funzionalità renale su soggetti con uremia).

Il CERA fece la sua comparsa nel mondo dello sport, ed in particolare nel ciclismo, nel 2008 in quanto più difficile da riscontrare nelle analisi rispetto ai precedenti metodi dopanti.

CERA: perché è detto EPO di terza generazione?

Quando si parla di CERA spesso si definisce “EPO di terza generazione” questo perché in prima battuta fece la sua comparsa l’eritropoietina a cui fece seguito la Dynepo, un farmaco analogo dell’eritropoietina, ma che, a differenza dell’EPO, viene  sintetizzata mediante l’utilizzo di DNA ricombinante con l’uso di cellule umane e non di altri animali (viene definito EPO di seconda generazione).

CERA: cos’ha più degli altri tipo di Epo

Una delle caratteristiche principali del CERA è che è una molecola di Eritropoietina a cui viene aggiunta una catena proteica che ne fa quasi raddoppiare il peso consentendone una emivita molto lunga e riducendo gli intervalli di somministrazione. Per le cure mediche può arrivare ad essere utilizzata una sola volta al mese contro usi più frequenti dei farmaci precedenti.

CERA: uso a fini dopanti

Il CERA, noto nel mondo dello sport come EPO di terza generazione, è stato inserito nell’elenco delle sostanze vietate dall’UCI. Nel luglio del 2008 il ciclista Riccardo Riccò venne trovato positivo alla sostanza dopo la tappa dell’ 08/07/2008 (nelle successive tappe il modenese aveva conquistato due vittore e la maglia di miglior giovane e quella a pois rouge). Nell’Agosto dello stesso anno a cadere in tentazione con il CERA fu l’altro giovane talento del ciclismo tricolore Emanuele Sella (il corridore ammise l’uso del farmaco e accettò di collaborare con il procuratore Ettore Torri e venne squalificato).

I successivi miglioramenti nei test sul farmaco portano alla squalifica di Stefan Schumacher, Leonardo Piepoli (squalificato per due anni) e di Bernhard Kohl del team Gerolsteiner che arrivò terzo al Tour del 2008 in modo tanto sorprendente da destare (fondati) sospetti. Sull’argomento Kohl dichiarò: “ero convinto che non fosse rilevabile dai controllo, quando venne preso Riccò ero certo che fosse stato per via di sovradosaggio. Sono persuaso che i primi dieci del Tour avrebbero potuto essere tutti positivi ma presero solo me. Non chiesi nemmeno la seconda analisi, per me la farsa era finita”.

Il 28 aprile 2009, Davide Rebellin venne trovato positivo ad un controllo CIO sui campioni prelevati ai Giochi della XXIX Olimpiade di Pechino in cui vinse la medaglia d’argento. Il 22 luglio venne resa nota la positività di Danilo Di Luca durante il Giro d’Italia del 2009 che aveva chiuso per secondo.