Tour de Romandie Jakob Fuglsang vince la tappa
Tour de Romandie Jakob Fuglsang conquista la quarta tappa
Tour de Romandie Jakob Fuglsang vince la quarta tappa con uno scatto ai meno sedici chilometri dall’arrivo e risale al quarto posto della classifica
Tour de Romandie Jakob Fuglsang conquista la quarta tappa con un’azione ai meno 16 chilometri dall’arrivo risalendo al quarto posto della classifica generale.
Pronti-via e ci prova Thomas De Gendt (Lotto Soudal), seguito da altri cinque corridori ma il gruppo pare intenzionato a non lasciare spazio tant’è che alla prima salita di giornata il plotone è compatto. Il corridore della Lotto continua a movimentare la corsa e il ritmo resta altissimo che sgrana il gruppo.
Con il gruppo ridotto a circa venti unità ci si avvicina alla vetta quando a provarci è Hugh Carthy (EF-Drapac) seguito poco dopo da uno scatenato De Gendt che scollina con qualche secondo di svantaggio sul britannico mentre Steven Kruisjwijk (LottoNL-Jumbo) non reagisce.
Lungo la discesa il belga rientra sulla testa della corsa, raggiunto poco dopo da Hermman Pernsteiner (Bahrain-Merida) e Nieve, con Andrey Amador (Movistar) che si aggiunge a sua volta al termine della discesa, il gap sale fino a un massimo di 2’15”, margine con il quale i cinque attaccanti arrivano ai piedi del Col de Vercorin, seconda salita di giornata che non provoca variazioni.
Sulla terza salita di giornata partono Ion Izagirre (Bahrain-Merida), Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe) e Daniel Martinez (EF-Drapac) che si riportano sulla testa del gruppo. Il vantaggio sul gruppo nel frattempo diventa di un minuto, ma quando la strada inizia a salire per l’ultima volta anche per il gruppo la Sky cambia marcia.
Parte Egan Bernal con una accelerazione impressionante, ma Primoz Roglic (LottoNL-Jumbo) resta alla sua ruota. Quando cala il ritmo Rui Costa (UAE Team Emirates), Richie Porte (BMC), Jakob Fuglsang (Astana), Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo), Kristian Durasek (UAE Team Emirates) e Izagirre rientrano.
Bernal e Roglic scollinano in testa al GPM, su di loro rientrano anche Rui Costa, Porte e Fuglsang. Il danese resta qualche minuto a ruota per rifiatare prima di piazzare una stoccata decisiva. Alle sue spalle infatti si guardano e lo lasciano andare, senza reagire consentendogli di chiudere con 48 secondi di vantaggio su Roglic, Bernal e Rui Costa.