Peter Sagan Parigi-Roubaix sarà amore?
Peter Sagan Parigi-Roubaix rapporto complesso
Peter Sagan Parigi-Roubaix due nomi importanti del ciclismo ma che fino ad oggi non vanno d’accordo, il 2018 sarà la volta buona?
Peter Sagan Parigi-Roubaix un rapporto complesso che non trova tranquillità. Il tre volte campione del mondo non è ancora riuscito a trovare la sua dimensione nelle Classiche Monumento. Nell’Inferno del Nord non è mai riuscito ad andare sul podio: al momento il suo miglior risultato è un sesto posto ottenuto addirittura nel 2014 quanto a vincere fu Niki Terpstra con una formidabile sparata nel finale di corsa.
Peter Sagan quel giorno chiuse la prova nel gruppetto degli inseguitori, arrivato ad una ventina di secondi.
Osservando il rapporto tra lo slovacco e la Parigi-Roubaix la domanda che sorge spontanea è: quella del nord è una corsa adatta a lui?
Sagan non è solo un grande personaggio del ciclismo mondiale ma è un ciclista completo e tecnico in grado di ottenere risultati sopra la media ma nella Regina delle Classiche ha sempre faticato e non poco, nonostante sulla carta per caratteristiche tecniche lo slovacco dovrebbe andare a nozze in una corsa del genere.
Francamente ci sentiamo di poterlo considerare tra i favoriti per arrivare a mani alzate all’interno del mitico velodromo. Lo scorso anno, però, Peter aveva approcciato la corsa con tanta grinta attaccando da lontano ed evidenziando una condizione fisica assolutamente favorevole per ottenere la vittoria ma una serie di guai meccanici gli impedirono di essere protagonista assoluto facendolo chiudere al 38esimo posto.
Al Giro delle Fiandre nonostante un’apparente facilità nell’affrontare i muri ha chiuso al sesto posto complice una reale difficoltà nell’interpretare il momento dell’attacco decisivo di Terpstra.
Alla Parigi-Roubaix la Bora potrebbe schierare una formazione più competitiva che potrebbe consentire a Peter di dare una svolta al sul palmares nelle Classiche Monumento.
Naturalmente l’ipotesi che anche questa campagna di Primavera possa non portare successi nelle corse di un giorno non sarebbe gradita al 28enne slovacco.