Letizia Paternoster appello agli automobilisti

Letizia Paternoster: “rispettate le distanze”

Letizia Paternoster, vittima di un incidente in allenamento, lancia un appello agli automobilisti: “rispettate le distanze di sicurezza”

Letizia Paternoster
Letizia Paternoster

Letizia Paternoster una settimana fa è stata vittima di un brutto incidente mentre, tornata da una vacanza a Zanzibar, si stava allenando lungo le strade di casa. Letizia è stata travolta da un’automobile che si era immessa in una rotonda distrattamente andando a centrarla in pieno.

La 20enne pistard tesserata con la Trek-Segafredo, che tra mondiali ed europei ha già vinto 26 medaglie, non è stata l’unica “vittima” della strada degli ultimi giorni. Quasi in contemporanea con l’incidente della Paternoster, a Torino Vittoria Bussi, 32 anni, detentrice del record dell’ora femminile si è vista tagliare la strada da un’auto cadendo rovinosamente: “Non ne posso più di queste strade…” ha detto Vittoria a Il Corriere della Sera.

Non solo in Italia ma anche all’estero si sono verificati alcuni episodi similari: a Renne (Francia) il 24enne Elia Gesbert, della Arkea-Samsic, è stato colpito dallo specchietto di un’auto finend  in ospedale; stesso incidente per il 17enne dell’Alice Bike MyGlass, Andrea Ostolani colpito dallo specchietto retrovisore di un’auto che procedeva ad altissima velocità.

I dati del Viminale sono inquietanti: morti sui pedali sono uno ogni 32 ore e Cristian Salvato, presidente dell’associazione che raccoglie i ciclisti professionisti ha voluto ribadire che siamo di fronte ad un “problema culturale che non riguarda solo i corridori” ma anche “bambini e adolescenti che in bici andavano a scuola, uomini e donne diretti al lavoro pedalando, anziani con la busta della spesa nel cestino”.

Letizia Paternoster, a distanza di una settimana dall’incidente in cui ha riportato una microfrattura allo scafoide e qualche ferita in volto, ha voluto lanciare un appello a gli automobilisti dalle pagine de La Gazzetta dello Sport:

“da parte degli automobilisti ci vuole un occhio in più di riguardo e noi ciclisti dobbiamo rispettare le norme stradale e stare in fila ma non è questo che risolve tutto. Le persone alla guida della loro auto, devono pensare che le persone o i ciclisti che sono in strada possono essere i propri figli o i propri fratelli o propri familiari e non è bello quando ti arriva una chiamata e ti dicono guarda tua figlia è stata tirata sotto da una macchina. E’ importante che gli automobilisti stiano attenti e rispettino le distanze di sicurezza”.