Adam Hansen venti grandi giri e non sentirli

Adam Hansen l’highlander del ciclismo moderno

Adam Hansen si conferma come il vero highlander del ciclismo moderno contro tendenza rispetto a chi pianifica poche gare all’anno

Adam Hansen
Adam Hansen

Adam Hansen è entrato nella storia, certo probabilmente Chris Froome incasserà più soldi tra sponsor e maggior popolarità acquisita ma il 37enne corridore australiano può fregiarsi di numeri da leggenda. L’iron man nativo di Southport, classe 1981 con la passione per la birra arriva a quota venti grandi giri disputati (e terminati) consecutivamente. Tutto parte il 20 agosto del 2011 e si conclude al 27 maggio del 2018. Tutto parte con la vittoria di Juan José Cobo e termina con Chris Froome. Si avete letto bene, termina, perché l’australiano non prenderà il via del prossimo Tour de France interrompendo la straordinaria striscia di presenze.

Adam Hansen ha tagliato il traguardo di Roma portando a termini 420 tappe consecutive in barba alle condizioni fisiche a volte non ottimali o alla stanchezza fisica e mentale. Adam ha, possiamo dirlo, attraversato “ere” del ciclismo dalla vittoria al Giro di Ryder Hesjedal a quella di Vincenzo Nibali al Tour de France passando per Fabio Aru che trionfa alla Vuelta Espana e per la cavalcata di Froome nei quattro Tour de France e ora nella conquista dello storico “triplete”.

Se i programmi dell’australiano non verranno stravolti in corsa (come avvenne per la Vuelta 017) la striscia, come detto, si chiuderà con l’assenza alla prossima Grand Boucle.

Hansen vive in Repubblica Ceca e non sempre ha l’opportunità, per via delle condizioni meteo avverse, di allenarsi in sella di conseguenza affianca alle uscite su strada allenamenti di sci e lunghe camminate. Anticonformista da sempre l’highlander australiano non ama studiare troppo la “teoria” del ciclismo, posizioni in sella, aerodinamica, ecc ma preferisce affidarsi all’istinto.

A proposito della sua attitudine, qualche anno fa aveva dichiarato: “Inoltre mi sto convincendo che meno mi alleno sulla bici, più ho voglia di gareggiare e faticare in gara. E lo capisco parlando con gli altri corridori: io amo allenarmi, vengo pagato per migliorare il mio fisico e per faticare, ma la maggior parte di loro non sembra divertirsi nel farlo ed è per questo che diversi si ritirano prima di quanto dovrebbero.”

Il fornitore di biciclette Ridley ha voluto onorare questo record fornendo, appositamente per lo scorso Giro d’Italia, due biciclette griffate per l’occasione. Le Helium SLX e Noah SL Disc Aero+ impiegate dall’australiano lungo la Corsa Rosa presentavano, infatti, + l’esclusivo design “Round 20” che si ispira al fumetto di Iron Man riportando il famoso “Reattore Arc” di Tony Stark