Leonardo, il Codice Atlantico e la Bicicletta 

Leonardo da Vinci (fonte pixabay)

Leonardo da Vinci (fonte pixabay)

Leonardo non inventò la bicicletta?

Leonardo: la bicicletta contenuta nel Codice Atlantico conservata alla Biblioteca Ambrosiana di Milano non è frutto di da Vinci?

Leonardo (fonte pixabay)
Leonardo (fonte pixabay)

Leonardo è stato spesso indicato come l’inventore della bicicletta, per anni ne è stata attribuita la paternità al genio immenso di da Vinci. La famosa immagine delle due ruote con manubrio, pedali e catena presente sul foglio 133 del Codice Atlantico non esce dalla mano del genio del Rinascimento italiano.

Chi inventò la bicicletta? Non Leonardo!

L’idea che fu Leonardo ad inventare la bicicletta deriva sa un falso il cui autore pare essere Augusto Marinoni, uno dei più famosi studiosi leonardeschi (scomparso nel 1997), che nel 1974 annunciò al mondo la scoperta. Marinoni datò il famoso disegno 1493 il che portò tutti a considerare che l’inventore della bicicletta fu Leonardo e non Karl von Drais.

Nel volume intitolato “The Unknown Leonardo“ il Marinoni attribuì il disegno non alle mani del Maestro ma a quelle dell’allievo di bottega Gian Giacomo Caprotti, detto Salaì che però avrebbe copiato l’idea da uno schizzo di Leonardo.

La notizia fece scalpore visto che la nascita della prima bicicletta venne spostata indietro nel tempo di ben 323 anni.

A scoprire l’errore fu docente di storia della tecnologia all’universita’ di Ulm (curatore del “Landesmuseum für Technik und Arbeit” di Mannheim), Hans Ehrard Lessing che documentò il falso in un trattato presentato alla ottava edizioni della ”Cycling History Conference” di Los Angeles

Nel 1961 Carlo Pedretti, considerato il massimo esperto di Leonardo analizzò i fogli 132 e 133 del Codice Atlantico (che all’epoca erano incollati l’uno contro l’altro). Lo studioso scoprì in trasparenza solo due cerchi e due linee trasversali.

Vicino al disegno furono identificati alcuni disegni erotici allusivi del rapporto omosessuale tra l’artista e Giacomo Caprotti (suo aiutante).

Quando nel ’74 Marinoni annunciò la scoperta fu Pedretti a esprimere grosse perplessità sulla corretta paternità del disegno che venne attribuito al genio toscano.

A seguito di alcune analisi venne determinato che il disegno risalirebbe al massimo a 120 anni fa il che comprova che il disegno è un falso. Secondo il Professor Lessing l’imbroglio risale sicuramente ad una data posteriore al 1969, quando il Codice Atlantico, Formato alla fine del XVI secolo dallo scultore Pompeo Leoni, fece ritorno a Milano dopo il restauro effettuato dai monaci dell’Abbazia di Grottaferrata (dal 1966 al 1969).

Al momento attuale, si tende per lo più a negare a Leonardo da Vinci la paternità della bicicletta ma la chiarezza sulla vicenda è tutt’altro che presente.