Vuelta 2000 Mario Cipolini Vs Francisco Cerezo: incontro di boxe
Vuelta 2000 la scazzottata tra Cipollini e Cerezo
Vuelta 2000 un discussione tra Mario Cipollini e Francisco Cerezo si trasforma in una rissa tra qualifiche e punti di sutura
Vuelta 2000, arrivo di Albacete, Mario Cipollini viene nuovamente battuto da Oscar Freire. Mario non vince da mesi, precisamente dal mese di Maggio sull’arrivo di Matera. Non è abituato a perdere “supermario”, non lo è mai stato figuriamoci ora che è uno dei velocisti migliori del plotone.
Il Re Leone (uno dei suoi tanti soprannomi) non ci sta a vedere gli altri sprintare e alzare le braccia al cielo. Le braccia le vuole alzare lui ma, questa volta, Mario non alza le braccia ma le mani.
A farne le spese è Francisco Cerezo, ciclista spagnolo in corsa alla Vuelta 2000 con i colori del Team Vitalicio Seguros.
La tesi di Mario è che chi non ha doti da velocista danneggia i veri sprinter, sul traguardo di tappa Mario discute animatamente con molti colleghi tra cui, appunto, Cerezo con cui in corsa c’è stata già una discussione a causa di un contatto manubrio contro manubrio. Francisco non le manda a dire e grida un “hijo de puta” a Supermario tutto sembra fermarsi a qualche parola di troppo.
La mattina seguente, alla procedura di firma del foglio di partenza della quinta tappa del Giro di Spagna, i due si incontrano, Mario pretende le scuse dal ciclista spagnolo che si rifiuta seccamente e, ancora arrabbiato per i fatti di Albacete, Mario molla un gancio alla Muhammad Ali e l’avversario va al tappeto in una maschera di sangue.
Un colpo secco quello scagliato dal velocista italiano che “valgono” tre punti, non sul cartellino di Rino Tommasi “a bordo ring” ma sull’arcata sopraccigliare di Francisco Cerezo. Mario Cipollini capisce subito di aver esagerato e prova a scusarsi col collega ma ormai la frittata è servita: Re Leone viene allontanato Vuelta.
“Sono dispiaciuto di quello che ho fatto ma Cerezo mi ha offeso, mi ha dato del figlio di p… So che un professionista non dovrebbe mai fare quello che ho fatto io” spiega Mario che viene sospeso dalla squadra a tempo indeterminato.
“Quello che è successo è lontano dallo stile della nostra squadra, nuoce all’immagine del team e riteniamo doveroso sospendere il corridore a tempo indeterminato. Porgo, a nome della squadra, le mie scuse al corridore della Vitalicio, ai dirigenti, agli organizzatori della Vuelta e a tutto il pubblico spagnolo” spiega un amareggiato Claudio Corti.
Cipollini non è nuovo a reazioni eccentriche e a volte violente. All’arrivo della Milano-Sanremo del 1993 vinta da Maurizio Fondriest, a causa di una caduta di gruppo Mario Cipollini ha uno scatto d’ira e scaglia la propria bicicletta contro la vettura di Carmine Castellano, direttore di corsa, mandando in frantumi il lunotto posteriore.