Vittoria Guazzini conquista l’oro!
Vittoria Guazzini d’oro, Ganna d’argento!
Küng campione davanti a Ganna, Reusser campionessa fra le donne. Titoli U23 a Vittoria Guazzini ed al danese Pejtersen
Poteva essere un’altra giornata da incorniciare per Filippo Ganna ai Campionati Europei di Ciclismo su Strada-Trentino 2021, ma il grido del pubblico di casa – sempre più numeroso nel quartiere Le Albere di Trento – è rimasto strozzato: il Campione d’Europa contro il tempo rimane lo svizzero Stefan Küng, nettamente il più forte del lotto nella seconda metà della prova di 22,4 km.
Sul terzo gradino del podio regale che ha chiuso la seconda giornata di gare, giovedì 9 settembre 2021, è salito il fenomeno belga Remco Evenepoel, definitivamente tornato ai suoi livelli dopo l’incidente del Lombardia 2020: per la prova in linea di domenica bisognerà fare molta attenzione anche a lui.
Chi ha fatto festa grande in questo giovedì trentino è stata proprio la Svizzera, che ha centrato l’accoppiata nelle due prove Elite contro il tempo: prima del successo di Küng, in mattinata era arrivata l’affermazione di Marlen Reusser nella cronometro Donne Elite.
Se l’Italia ha dovuto accontentarsi dell’argento del suo campione più atteso – che a Trento ha avuto l’occasione di incontrare un altro oro olimpico di Tokyo, il velista trentino Ruggero Tita, presente ed emozionato nell’hospitality all’arrivo – nella mattinata il ciclismo azzurro aveva potuto festeggiare un’altra medaglia d’oro dopo il Team Relay di Mercoledì.
Il merito è di Vittoria Guazzini, neo-campionessa Europea nella cronometro fra le Under 23: la toscana ha superato la campionessa uscente, la tedesca Hannah Ludwig e la connazionale Elena Pirrone, che ha completato uno splendido podio per i colori di casa a conferma di una generazione di giovani atlete pronte a regalare nuove emozioni al ciclismo italiano
Emozionante anche il finale della prova Under 23 Maschile, che ha premiato il danese Johan Price Pejtersen, tornato sul tetto d’Europa a due anni da Alkmaar 2019, con nel mezzo un’aritmia cardiaca che lo ha fermato e ne ha messo a rischio la carriera agonistica: nel suo pianto liberato all’arrivo c’è il sapore di un cerchio che, finalmente, si chiude.
LA CONFERMA DEL TRENO SVIZZERO
Era il campione uscente, Stefan Küng, ma i favori del pronostico di questo Campionato Europeo lo ponevano alle spalle di altri nomi di peso: da Ganna ad Evenepoel, da Tadej Pogačar fino al suo connazionale Bisseger. Il 27enne svizzero conosce però il modo per mettere tutti d’accordo, e sui 22,4 km del percorso di Trento ha tirato fuori una prova maiuscola per potenza e tattica, con un tempo di 24:29:85, a una media di 54,86 km/h.
“A metà gara ero poco dietro a Ganna nei riferimenti, ma non ho perso fiducia. Sapevo di stare bene, anche se in Benelux non ero andato benissimo, e alle Olimpiadi ero rimasto ai piedi del podio: in questa stagione ho spesso sfiorato il grande risultato, e ho sempre trovato qualcuno più forte. Stavolta è arrivato il mio giorno: in vista del Mondiale, non c’è viatico migliore,” ha commentato il Campione di Trento 2021.
Dopo i primi 11 km, Ganna era transitato all’intermedio con un secondo di vantaggio su Küng e tre su uno splendido Remco Evenepoel, ma è nella seconda metà che lo svizzero ha fatto la differenza. Sette i secondi di vantaggio su Ganna sul traguardo di Piazza delle Donne Lavoratrici, addirittura 14 quelli sul talento belga: un successo indiscutibile.
“Non sono deluso del secondo posto: le cronometro si giocano sul filo dei secondi, e penso che questo sia un piazzamento che vale. Non rimpiango la scelta di aver corso il team relay, soprattutto visto come è andata. Ho già messo nelle gambe un bel blocco di lavoro in vista dei Mondiali, e difenderò la mia maglia iridata fino all’ultimo metro,” ha dichiarato Ganna, che tornerà in gara Domenica 12 nella prova in linea.
Si è fermato a pochi secondi dal podio Stefan Bisseger (Svizzera), a lungo in testa nella hot seat, mentre l’altro italiano in gara, Edoardo Affini, ha chiuso al sesto posto a 51 secondi dal vincitore. Fuori dalla top ten Tadej Pogacar (Slovenia), in una prova veloce certamente più adatta agli specialisti del tic-tac: dodicesimo posto per lui, a 1:21 da Küng.
La sfida all’ultimo secondo tra Küng, Ganna ed Evenepoel ha entusiasmato i tanti appassionati scesi sulle strade del Trentino per assistere alla prova: un grande spettacolo tecnico e paesaggistico, tutto da godere anche per i molti spettatori collegati in diretta dall’Europa e dall’Asia.
LA GIOIA DI MARLEN REUSSER
Nessuna storia nella Cronometro individuale Donne Elite: la svizzera Marlen Reusser è apparsa imbattile sui 22,4 km del circuito di Trento.
La svizzera ha concluso con un tempo di 27:12:95, irraggiungibile anche per Ellen Van Dijk, Campionessa Europea di categoria per quattro volte negli ultimi cinque anni. La svizzera, medaglia di bronzo, nella passata edizione spinge forte fin dallo start davanti al MUSE-Museo delle Scienze di Trento, risultando inavvicinabile per le avversarie già dopo il primo intermedio. Soltanto la Van Dijk ha provato a resistere alla forza dell’elvetica, ma il divario registrato all’intertempo si è ampliato nella seconda parte fino ai 19 secondi finali.
A completare il podio la tedesca Lisa Brennauer, addirittura raggiunta e superata dalla Reusser negli ultimi metri: oltre un minuto il suo ritardo sulla linea d’arrivo. La migliore delle italiane è stata Vittoria Bussi, ottava al traguardo a 2:08 dalla vincitrice, mentre una foratura ha compromesso la prova di Elena Cecchini.
“Sono esausta ma molto felice, anche perché se al traguardo non hai dato tutto vuol dire ch non hai fatto abbastanza – il commento di Marlen Reusser all’arrivo -. Sapevo di avere ottime gambe, ma anche Ellen (Van Dijk) e Lisa (Brennauer) hanno spinto forte e non potevo essere sicura del risultato fino alla fine. Ora è tempo di concentrarsi sulla prova in linea, non vedo l’ora di correre e divertirmi con la squadra svizzera”.
L’ITALIA DETTA LEGGE TRA LE DONNE UNDER 23
Il secondo oro della spedizione azzurra a Trento lo ha regalato Vittoria Guazzini, già Campionessa Europea tra gli Juniores nel 2017 e plurimedagliata su pista. L’italiana ha fermato il tempo in 29:02:08, dimostrando fin dai primi chilometri del circuito di 22,4 km di essere in giornata di grazia. Dietro di lei, la tedesca Hannah Ludwig ha dovuto rinunciare allo scettro dopo due anni, tagliando il traguardo con 38 secondi di ritardo.
“Sono contentissima, vincere in casa è speciale – commenta la vittoria una raggiante Guazzini al traguardo -. Quasi non sentivo la fatica. L’Europeo a cronometro era un obiettivo importante della stagione e sono contenta di essere riuscita a centrarlo. Mi sono gestita bene e sono particolarmente contenta di come ho interpretato la gara. Il percorso era adatto a me, per specialisti: ho spinto dall’inizio alla fine ed è andata bene”.
La festa italiana è stata completata da Elena Pirrone, terza a 45 secondi dalla connazionale. Dopo essere passata all’intertempo in quarta posizione, l’atleta bolzanina recupera nella seconda parte di gara, vestendo la medaglia di bronzo. “Questa medaglia mi serviva per il morale – afferma la Pirrone -. Stamattina ero partita senza troppe aspettative, quindi sono molto contenta”.
IL RITORNO DI JOHAN PRICE PEJTERSEN
Due anni dopo Alkmaar, Johan Price Pejtersen è tornato a riprendersi la maglia di Campione Europeo a Cronometro Uomini Under 23. Il danese ha volato sui 22,4 km del percorso trentino, lasciando alle spalle il norvegese Søren Værenskjold (33” il distacco all’arrivo) e l’olandese Daan Hoole a 34 secondi.
Dopo aver visto compromessa la sua stagione 2020 a causa di un’aritmia, e aver sconfitto il Covid-19, l’atleta danese è tornato a dimostrare il suo valore con una prova maiuscola, sbarazzandosi della concorrenza con un ritmo irresistibile per tutti gli avversari.
Værenskjold e Hoole hanno di poco superato il tedesco Michel Heßmann nella corsa al podio, mentre il miglior italiano al traguardo è stato Filippo Baroncini, settimo a 49 secondi dal vincitore.
“Per me vincere questa prova significa molto, dopo quanto ho vissuto,” ha raccontato il danese, in lacrime. “Sapevo di essere considerato fra i favoriti, ma realmente non sapevo a cosa avrei potuto puntare oggi. Vestire questa maglia è bellissimo.”
FONTE COMUNICATO STAMPA