Vincenzo Mantovani ciclista lombardo, la storia
Vincenzo Mantovani ciclista lombardo, argento olimpico 1964 nell’inseguimento a squadre e diventato imprenditore di successo
Vincenzo Mantovani detto “Cencio” nasce a Castel d’Ario, in provincia di Mantova, il 17 ottobre 1941. Vincenzo ha il ciclismo nel sangue nel sangue mentre il fratello Claudio si dedica al pallone approdando al Milan di Nereo Rocco in cui gioca dal 1964 al 1967.
Cencio ha un fisico perfetto per il ciclismo su pista, alto, bello in sella è ottimo passista, specialista dell’inseguimento. Nel 1961 passa dilettante con la S.C. Excelsior Milano con cui è quarto alla Coppa dell’Unità e l’anno seguente è primo al Trofeo Martiri Trentini e secondo al G.P. di Roncolevà.
Nel ’63 Cencio coglie il secondo posto alla Coppa Del Grande ed il quarto alla Coppa d’Inverno mentre nel 1964 è terzo al G.P. Palio del Recioto. Nello stesso anno Mantovani è secondo al Campionato del Mondo su Pista di Parigi nell’inseguimento a squadre assieme ad Attilio Benfatto, Carlo Rancati e Franco Testa
Vincenzo Mantovani argento olimpico 1964
Vincenzo Mantovani viene selezionato per i Giochi Olimpici di Tokyo 1964 conquistando la medaglia d’argento nell’inseguimento a squadre insieme a Luigi Roncaglia, altro mantovano, il milanese Carlo Rancati, detto “l’Aquila” e il padovano Franco Testa.
E’ il momento più altro della carriera di Cencio che nel 1965 si mette in luce su strada vincendo il Trofeo Gino Visentini, la Milano-Tortona davanti a Narciso Zanichelli e la Milano-Bologna. Nella stessa stagione è nuovamente argento mondiale nell’inseguimento a squadre a San Sebastián
Cencio passa professionista ne 1966 con l’Excelsior ottenendo il tredicesimo posto al Campionato di Zurigo ed il quindicesimo alla Sassari-Cagliari. L’anno successivo Mantovani passa alla Salamini-Comet cogliendo un quarto posto di tappa alla Tirreno-Adriatico, il quarto posto al Trofeo Matteotti vinto da Dino Zandegù ed il quinto posto alla Coppa Placci in cui a vincere è il parmense Luciano Armani.
Nel 1968 il ciclista lombardo si accasa alla Germanvox con cui è terzo di tappa al Giro d’Italia nella frazione conclusiva di Napoli alle spalle dei belgi Guido Reybrouck e Georges Vandenberghe. Nel 1969 Cencio Mantovani corre la sua ultima annata tra i professionisti ottenendo solamente un quindicesimo posto di tappa alla Milano-Vignola.
Sceso di sella, Cencio si diverte a disegnare capi d’abbigliamento ciclistico e fonda il laboratorio Nalini che diventa nel corso degli anni uno dei marchi più noti del ciclismo.
Il 21 ottobre 1989, Cencio Mantovani perde la vita in un tragico incidente aereo con un ultraleggero.