Sacha Modolo urtato da un’auto in allenamento
Sacha Modolo urtato da un’auto: per fortuna solo una botta
Sacha Modolo, velocista della Education First-Drapac , è l’ultima vittima (solo in ordine di tempo) di un incidente sulla strada durante l’allenamento quotidiano. Il corridore, mediante il proprio profilo Facebook, ha raccontato di essere stato urtato da un’automobile mentre era fermo al semaforo aspettando il verde.
Fortunatamente il forte corridore italiano se l’è cavata con un grande spavento e una batto ma non sempre le cose vanno così “bene”. Quello che ha visto suo malgrado protagonista Sacha Modolo è solamente l’ultimo di un lungo elenco di incidenti patiti da ciclisti (famosi e non) lungo le strade del nostro paese. Pedoni e ciclisti sono sicuramente gli “utenti deboli” della strada ma, invece di essere trattati con un occhio di riguardo e attenzione, pare che sia esattamente l’opposto. I ciclisti in particolare vengono spesso visti come nemici dell’automobilista e, lo abbiamo detto, spesso la maleducazione arriva anche de chi è su due ruote che non rispetta il codice della strada ma purtroppo ormai sembra essere scattata la “caccia” al ciclista.
Resta sempre viva la necessita, promossa dall’Assocorridori, di approvare una Legge che sia in grado di tutelare i ciclisti lungo le strade della penisola. Forse più importante sarebbe lavorare per creare una nuova generazione di guidatori partendo dalle scuole, insegnando ai futuri utenti della strada come perdere 30 secondi per sorpassare una bicicletta (o fermarsi per far attraversare un pedone) non cambia la vita all’automobilista ma può evitare un incidente dalle conseguenze magari drammatiche.
Sacha Modolo urtato: il racconto su Facebook
Partito in bici alle 10:15 arrivato a casa alle 17:30. Peccato che la metà delle ore le abbia passate con i vigili prima e al pronto soccorso poi. FERMO a un semaforo lungo la MIA carreggiata vengo investito da dietro da un auto che, o non mi ha visto o pensava di passare con il rosso (non ho ben capito cosa volesse fare). Si ferma abbassa il finestrino mi guarda, NON DICE UNA PAROLA E RIDE. Scende il passeggero (visibilmente una escort) e con sarcasmo minimizza l’accaduto dicendo “tanto è solo una bici e te non hai niente, cosa vuoi che sia”. Capendo che non avrei concluso nulla ho fatto le foto al mezzo, dicendo che chiamavo i carabinieri. Il conducente è SCAPPATO lasciando a piedi la compagna/escort che, incamminandosi in pasticceria, con disinvoltura risponde “fate quello che volete tanto io non lo conosco e non so chi sia”.
Allibito chiamo i carabinieri che mi dicono di chiamare il 118, che mi dice che non sono grave e non uscivano e di chiamare i carabinieri che, a loro volta, dopo averli richiamati mi dicono che escono solo il pomeriggio e di chiamare il 118 (peggio della canzone Alla fiera dell’est!!). Chiamo i carabinieri di Conegliano i quali avvisano a Castelfranco di mandarmi qualcuno. Chiamo la polizia locale di Asolo, che comunque era stata avvisata da Conegliano, ed è stata l’unica a mandarmi una pattuglia, anche se inizialmente erano impegnati. Tramite il numero di targa riusciamo ad avere le generalità dell’uomo. A suo carico verranno sporte le dovute denunce! Fortunatamente io me la cavo “solo” con una forte botta alla schiena! Ringrazio la famiglia che si è fermata di sua spontanea volontà per testimoniare l’accaduto. Dispiace dire che siamo sempre in pericolo e costretti a condividere la strada con gente come quest’uomo!