Orfeo Ponsin e la morte al Giro ’52
Orfeo Ponsin ciclista e gregario alla Frejus, morto al Giro d’Italia 1952 dopo aver violentemente sbattuto contro un albero
Orfeo Ponsin all’anagrafe Orfeo Ponzin nasce a San Giorgio in Bosco, in provincia di Padova, il 1° settembre 1928, figlio di una famiglia di contadino. Orfeo segue le orme del fratello, dilettante dell’UISP, mettendosi in mostra per la grinta e la tenacia senza cogliere però tanti successi.
Nel 1951 Orfeo viene fatto debuttare nella formazione Taurea del patron Graglia accanto ad Alfredo Martini e al giovane talento piemontese Giancarlo Astrua. Corridore umile e generoso, Orfeo ottiene un buon settimo posto al Trofeo Attilio Strazzi ed il nono nella seconda frazione del Giro delle Dolomiti.
Al Giro d’Italia 1951 Ponsin ricopre il ruolo di gregario che svolse in modo fino alla terribile caduta nella Trieste-Cortina che lo costringe al ritiro.
Quando a metà della stagione la Taurea chiude i battenti, Martini passa alla Welter, Astrua, maglia bianca del Giro, si accasa all’Atala e perPonsin si aprono le porte della torinese Frejus di Ferdy Kubler. Alla Tre Valli Varesine del ’51 vinta da Guido De Santi, Orfeo ottiene il sedicesimo posto finale. L’anno seguente lo svizzero saluta il team e Ponsin diventa il gregario per i giovani talenti Angelo Conterno e Agostino Coletto.
Nel 1952 dopo alcuni buoni piazzamenti è nuovamente al via della corsa rosa. Ha buone sensazione Orfeo, dichiara alla fidanzata di voler completare la corsa, non prendendo troppi rischi e cercando, magari, di giocarsi le proprie carte cercando una vittoria di tappa.
Orfeo Ponsin muore al Giro d’Italia
Il 20 maggio si corre la quarta frazione del Giro d’Italia 1952, da Siena a Roma, e Orfeo Ponsin è 84esimo in generale, lungo la discesa della Merluzza, nei pressi di Madonna di Bracciano, Orfeo viene sbalzato di sella andando a impattare contro un albero. Le sue condizioni appaiono subito gravi e, trasportato in ospedale muore poche ore più tardi.
La dinamica dell’incidente non viene chiarita, qualcuno parla di uno sbandamento delle auto al seguito della corsa altri raccontano di un errore del corridore.