Olimpiadi PyeongChang 2018: 17000 km in bicicletta
Olimpiadi PyeongChang 2018 i genitori di un atleta svizzero fanno 17.000 in bici
Olimpiadi PyeongChang 2018: 17000 chilometri in bicicletta per vedere in azione il figlio è la straordinaria avventura di una coppia di coniugi svizzeri

Olimpiadi PyeongChang 2018 un sogno per tanti atleti di tutto il mondo prendere parte ad una edizione dei giochi a cinque cerchi. In tanti ci provano in pochi ci riescono e quelli che ci riescono lo potranno raccontare per sempre. Pensate ora all’orgoglio di una coppia di genitori che hanno un figlio impegnato ali Giochi Olimpici. L’orgoglio che spinge due signori svizzeri ad inforcare la propria bicicletta e partire per un viaggio incredibile ai due lati del mondo.
Guido Huwiler e la moglie Rita Ruttimann sono i genitori di Mischa Gasser, atleta classe 1991 iscritto alle Olimpiadi PyeongcChang 2018 nella disciplina del Freestyle che hanno deciso di sfruttare l’occasione per unire l’amore per il figlio alla passione per la bicicletta. Immaginate cosa vuol dire organizzare e affrontare un simile viaggio. Il padre Guido ha deciso lo scorso anno di abbandonare il lavoro di architetto che svolgeva nella cittadina elvetica di Olten (nel Canton Soletta) per inforcare, assieme alla compagna di una vita, la propria bicicletta alla volta della Corea del Sud.
Olimpiadi PyeongChang 2018: un viaggio incredibile
La famiglia di Mischa Gasser si è riunita in un abbraccio al Phoenix Snow Park, sede dello snowboard. “Sono felice di poter vedere mio figlio e posso dire:ce l’abbiamo fatta, è stato un viaggio fantastico” ha annunciato il signor Huwiler alla stampa rossocrociata. Un viaggio davvero impegnativo in quanto la coppia non ha mai pernottato in hotel ma in alloggi di fortuna: “siamo stanchissimi ma è una gioia infinita, siamo stati dei pazzi ma è stato meraviglioso” ha dichiarato Guido che, arrivato a PyeongChang invece di riposarsi un confortevole hotel ha continuato ad accamparsi fuori dai luoghi olimpici.
L’unico strappa alla regola di fare tutto il viaggio in bicicletta è accaduto per cause legate ad una frontiera: “in Kazakistan abbiamo avuto qualche difficoltà ma siamo riusciti ad entrare in Cima ma abbiamo dovuto prendere un aereo per andare nel sud-est asiatico e poi abbiamo preso un altro aereo da lì per la Corea del Sud”. “Siamo passati dai 30 gradi ai -51, una cosa incredibile” ha dichiarato la mamma Rita.