Mirko Selvaggi ciclista toscano anni 2000

Mirko Selvaggi

Mirko Selvaggi

Mirko Selvaggi ciclista toscano che passato professionista ottiene molte soddisfazioni in Belgio sotto la guida di Hilaire Van Der Schueren

Mirko Selvaggi nasce a Pieve a Nievole in Toscana l’11 febbraio 1985. Dopo la trafila nelle categorie giovanili nel 2004 passa tra gli under23 correndo per il Pedale Larigiano. Nel 2005 ottiene un ottimo secondo posto al Trofeo Alvaro Bacci mentre l’anno seguente è terzo così come al Trofeo Fosco Frasconi.

Nel 2007 Selvaggi passa alla Mastromarco-Chianti Sensi mettendosi in luce con due importanti successi; Mirko è primo al Trofeo Ledo Tempestini di La California e in una tappa del Giro della Toscana Under-23. E’ un’ottima annata per il ciclista toscano che ottiene anche diversi piazzamenti: è secondo al GP di Poggiana, al Trofeo Auro Boreri e chiude terzo nella classifica finale del Giro della Toscana.

Nel 2008 arriva la chiamata dei professionisti della formazione svedese Cycle Collstrop con cui prende parte al Giro delle Fiandre ed alla Liegi-Bastogne-Liegi. Nel 2009 passa alla Amica Chips-Knauf con cui corre fino alla sospensione del team nel mese di maggio per poi accasarsi alla formazione kazaka Astana dove trascorre anche la stagione 2010 per poi firmare con la Vacansoleil-DCM con cui fa l’esordio al Giro d’Italia 2011 chiudendo 116esimo ed al Tour Down Under completando la corsa australiana al 22esimo posto finale. L’anno seguente ottiene il secondo posto nella Classic Loire Atlantique.

Nel 2013 Mirko Selvaggi  passa alla formazione belga Wanty-Groupe Gobert,  sotto la direzione di Hilaire Van Der Schueren (quasi un secondo padre per il toscano) cogliendo il quarto posto alla Dwars door Vlaanderen. Nel 2014 chiude ottavo alla Coppa Bernocchi e l’anno seguente è sesto nella classifica finale al Giro di Turchia.

Mirko Selvaggi nel 2016 corre con l’Androni Giocattoli-Sidermec di Gianni Savio con cui chiude la carriera professionistica.

Mirko Selvaggi, il post su facebook che annuncia il ritiro:

Dopo nove anni bellissimi, a malincuore lascio questa carriera professionistica che mi ha accompagnato tutta la vita! Prima di diventare corridore, sono dovuto diventare uomo grazie al mio direttore sportivo Carlo Viviani che mi ha insegnato l’umiltà e l’amore incondizionato per la bicicletta e ho imparato che prima di essere campioni nelle gambe bisogna esserlo nel cuore………   Per questi anni da professionista voglio ringraziare i miei direttori Martinelli e soprattutto colui che è stato per me un maestro, un direttore e spesso un padre, vale a dire Hilaire Van der Schuren…… Per me il Belgio sarà sempre una seconda casa! Non voglio dimenticare certo una delle persone che mi ha assistito per questi lunghi anni, il mio mitico massaggiatore Vinicio Vignali! Spero che questo bagaglio bellissimo possa un giorno servire ad insegnare i veri valori della vita e dello sport ai miei figli…… rendendoli un giorno orgogliosi di me, come io lo sono dei miei genitori! Grazie a tutti quelli che hanno fatto parte di questo percorso!”.