Milano-Sanremo 1991,la vittoria di Claudio Chiappucci

MILANO SANREMO 1991
Milano-Sanremo 1991 l’artiglio del “diablo” colpisce
Milano-Sanremo 1991, Claudio Chiappucci con una fuga da lontano conquista la classicissima di primavera

Milano-Sanremo 1991, la “Classicissima di primavera“ giunge all’edizione numero 82 e lo fa con cielo grigio e pioggia battente, a vincere è Claudio Chiappucci.
Il 23 marzo 1991 “El Diablo” porta i gradi di capitano della sua Carrera-Jeans, il cielo promette tempesta e “Calimero”, come qualcuno lo chiama per via della poca grazia con cui sta in sella, è carico e pronto a dar battaglia. L’anno precedente ad imporsi in riviera è stato l’acerrimo rivale Gianni Bugno e il varesotto non vuol essere da meno.
Coraggio e “sana pazzia” non mancano a Claudio che è entrato nel cuore dei tifosi l’anno precedente grazie alla battaglia al Tour de France 1990 chiuso al secondo posto dietro all’americano Greg Lemond. A Sanremo i tifosi italiani aspettano il bis di Bugno o lo squillo di Moreno Argentin, al massimo un acuto di Maurizio Fondriest, nessuno osa pronosticare la vittoria del Diablo. Tra gli stranieri gli occhi sono puntati su Mottet e su Sorensen per i colpi di mano e su Abdujaparov, Ludwig e Planckaert per la volata.
Pronti e via ed ecco che dopo lo start dalla città meneghina, parte la fuga di William Dazzani e Stefano Zanini in maglia Italbonifica che accumula sino a cinque minuti di margine transitando in vetta al Turchino.
El Diablo, mentre il gruppo sale sulle rampe del Colle, si volta parla con Bontempi. Guido si mette in testa e da una botta delle sue. Se la salita è tenera l’acqua fa la discesa terreno per gli impavidi. Only the brave: Chiappucci scende come un folle e quando si arriva all’Aurelia il gruppo è sparpagliato.
Claudio è così o fa il grande numero o non è soddisfatto. In quatto, Sorensen, Van der Poel, Mottet e Lejarreta prendono sul serio l’attacco. L’asfalto è un fiume e il duo Carrera viene inglobato formando un sestetto che in poco tempo riprende anche i due fuggischi. Davanti sono in sette e, nei pressi di Voltri, vengono raggiunti da Marie, Stevenhaagen e Nijdam. Il margine è di tre minuti.
Chiappucci ha il sangue agli occhi per la fame di vittoria. Fa il diavolo a quattro, anzi, El Diablo! Sul Capo Mele stacca Dazzani e Zanini cotti per la fuga iniziale. Sul Capo Cervo al suo forcing resistono solo Sorensen, Nijdam e Mottet ma solo il danese collabora, gli altri sono cotti. Sul Capo Berta El Diablo resta solo con Sorensen.
Sulla Cipressa il giovane di Uboldo e il gigante di Helsinge proseguono di buona lena ma il gruppo sembra avvicinarsi in modo preoccupante, che la fuga sia ormai segnata? Niente da fare, sul Poggio Claudio spinge, spinge, spinge. Sorensen resiste una, due, tre volte ma poi deve alzare bandiera bianca quando mancano circa due chilometri alla vetta. Chiappucci ha una marcia in più è indemoniato, il margine si dilata rapidamente nonostante i tanti chilometri di avanscoperta e il motore sempre su di giri. Scollina per primo e si butta in discesa come un folle il buon Chiappucci.
Sul rettilineo di Via Roma Claudio Chiappucci quasi non si rende conto di quello che è successo. Arriva solo, bagnato come un pulcino, alza le braccia sul traguardo e vince la Milano-Sanremo 1991.
Chiappucci arriva da solo sul traguardo, si chiude la maglia per dar lustro allo sponsor, rotea le braccia, si gira e saluta festante l’ammiraglia per poi tagliare il traguardo a braccia levate.
Il 23 marzo 1991 El Diablo dimostra al mondo che con la giusta dose di follia è ancora possibile vincere la Milano-Sanremo attaccando da lontano, del resto a Claudio Chiappucci le cose facili non sono mai piaciute.