Mestizo, nuova collezione gravel di Gobik

Mestizo, nuova collezione gravel di Gobik

Mestizo, nuova collezione gravel di Gobik

“Mestizo” edizione limitata “Mestizo”, venduta in esclusiva su gobik.com, sarà la prima collezione dell’ex ciclista professionista in collaborazione con il brand

Sotto il nome “Mestizo” si combinano tre modi di concepire il rapporto con la bicicletta: Slow, Rebel & Dirty. Tre aggettivi per definire il ciclismo che ha conquistato Juan Antonio Flecha, grande comunicatore dello sport e brand ambassador per Gobik, che in questa collezione cattura il mondo che si apre davanti ai suoi occhi quando esce in bici ad esplorarlo. 

Stiamo parlando di un ciclismo d’autore, di un ciclismo di esplorazione e profonda ammirazione per l’ambiente, di un contatto intimo con la natura: stiamo parlando di ciclismo gravel. “La prima volta che ho sentito parlare di gravel è stato quasi 10 anni fa, con l’arrivo sul mercato delle prime biciclette specifiche. Più tardi, in viaggio a Los Angeles, ho fatto qualche uscita insieme ad alcuni ciclisti che le stavano utilizzando.”

Dopotutto “il gravel mi permette di sentirmi in armonia con l’ambiente e allo stesso tempo moltiplica le opzioni possibili per i miei percorsi in bici, regalandomi una grande sensazione di libertà”. 

Un viaggio nella semplicità 

Quella scoperta fu una svolta, e contemporaneamente un viaggio alle radici, perché Flecha ha sempre amato le ‘strade imperfette’: “Strano a dirsi, ma conoscevo già molte delle strade sterrate che percorro oggi con la bici gravel, perché le avevo utilizzate ai tempi delle categorie giovanili per collegare alcuni tratti durante le mie uscite su strada. Credo davvero che il gravel sia quella disciplina che attendevamo in tanti e, chissà, se l’avessi scoperta prima, forse sarei stato in grado di allungare la mia carriera da professionista. La verità è che, in questo momento, è quello che più mi piace”. 

Flecha ammette che la nuova linea “Mestizo” rappresenta “un sogno che si avvera. Partecipare, fin dall’inizio, alla creazione di una nuova collezione – tra l’altro così legata al mio modo d’intendere la vita e il ciclismo – è un grande traguardo a livello personale. C’è una grande affinità tra me e Gobik e con questa edizione limitata riusciamo a dare forma ai valori che condividiamo”. 

I capi di “Mestizo”

L’edizione limitata, che Gobik lancerà il 2 settembre, include diversi capi pensati affinché il ciclista possa apprezzare fino in fondo l’essenza delle uscite gravel. 

“I colori dell’abbigliamento sono in totale armonia con l’ambiente” osserva Flecha, e va avanti descrivendo i capi che compongono la collezione: “Siamo partiti con i pantaloncini con fondello Grit lanciati di recente e specifici per il gravel, la maglietta tecnica Volt, la maglia Stark e il gilet Plus 2.0”, oltre a una nuova bandana triangolare e un regalo – una spilla e una collezione di adesivi per i primi 200 acquirenti sul sito Gobik.

Entrando più nel dettaglio, Flecha aggiunge che “il paesaggio sulla maglia Stark evoca il profilo delle montagne all’alba. Così come la maglietta tecnica Volt adotta uno stile anticonvenzionale, con grafiche diverse sul davanti e sul retro, connesse al surf e allo skate, le mie due altre passioni”. 

Attraversando le “Badlands” 

Il 4 settembre prenderà il via la competizione ultracycling in completa autonomia “Badlands”, che durerà fino al 9 dello stesso mese e coprirà una distanza di 780 chilometri, con oltre 15.000 metri di dislivello, attraverso il territorio di Granada e Cabo de Gata, per terminare ai piedi del Pico Veleta. 

La sfida tocca vari luoghi emblematici in una delle zone più meridionali del vecchio continente come la Hoya de Guadix, le montagne di Huétor, Alhamilla, Gádor e Filabres, le aree desertiche di Gorafe e Tabernas, La Alpujarra e il Cabo de Gata. Un percorso bellissimo e vario, nella formula dell’autonomia completa, in contatto diretto con il territorio, la sua gente e la natura. 

La “Badlands”, con la sua ubicazione e svolgimento, rivestirà una grande importanza nella realizzazione della maglia e della maglietta tecnica della linea “Mestizo”: “La grafica sulla schiena è una Granada [melograno, simbolo di Granada, NdT] a metà. Sul davanti spicca “Mestizo”, a sottolineare l’importanza dell’interculturalità nella nostra società. Insieme a una volpe del deserto come simbolo di coraggio, intrepida e ribelle”. 

L’essenza della collezione e la sfida 

Per Flecha, “la “Badlands” richiede pianificazione, non essendo possibile alcuna assistenza esterna, così come capacità d’improvvisazione e spirito d’adattamento di fronte agli imprevisti. Come evento, mira a ‘non lasciare traccia’ ed esige il rispetto dei delicati equilibri in natura. Passa attraverso paesaggi tanto spettacolari quando impegnativi: è una vera sfida per i partecipanti”.

E conclude: “Non parlo di difesa dell’ambiente, cosa che do per scontata, ma piuttosto della capacità di apprezzare ciò che vedo intorno a me e che mi riempie gli occhi mentre pedalo. Dopo il periodo marcato dalle misure di confinamento, la maggior parte di noi voleva finalmente praticare il ciclismo all’aria aperta – e a diventare virale è stato il desiderio di ‘sentire il vento in faccia’”. È vero che è un elemento invisibile, ma delinea gli altri pezzi del paesaggio che vediamo in bicicletta. Non tutti lo apprezzano allo stesso modo, ma è chiaro che l’ambiente è quello che conta per tutti i ciclisti”. 

FONTE COMUNICATO STAMPA