Marco Vitali il ciclista “filosofo” vincitore al Giro

Marco Vitali

Marco Vitali

Marco Vitali ciclista degli anni ’80 detto il “filosofo” o “lo svizzero” in grado di vincere una tappa al Giro d’Italia 1987

Marco Vitali nasce a Fano il 18 giugno 1960 ma cresce a Viganello in Svizzera dove si avvicina la ciclismo. Ha talento Marco e personalità, tra i dilettanti vince la Coppa della Pace 1978, il Trofeo Amedeo Guizzi 1980, il Nastro d’Oro e la Meisterschaft von Zürich del 1981. Nell’82 vince il GP di Mendrisio battendo l’elvetico Jean-Marie Grezet e il GP di Lugano davanti a Hans Von Niederhaussen.

Marco Vitali debutta tra i professionisti con la Del Tongo nel 1982 e l’anno successivo coglie un nono posto alla Coppa Placci. Vitali si iscrive anche all’università di Pavia per frequentare la facoltà di filosofia, da qui il soprannomi di “filosofo” alternato con quello de “lo svizzero”.

Nel 1984 è quinto al Giro dell’Etna e ad aprile  fa il suo esordio in una grande corsa a tappe chiudendo la Vuelta a Espana al ventiduesimo posto finale dopo aver ottenuto il terzo posto di tappa a Salou e a Sant Quirze del Vallès. Dopo aver chiuso il Giro di Svizzera al 27esimo posto, nella seconda parte della stagione è quarto al GP di Camaiore vinto da Roberto Cerutti e nono alla Tre Valli Varesine.

Nel 1985 conquista la classifica generale Sei giorni del sole e prende parte al Giro d’Italia vincendo, assieme ai compagni della Del Tongo-Colnago la cronometro a squadre da Busto Arsizio, in provincia di Varese, a Milano.
A giugno Marco prende il via al Giro di Svizzera completando la corsa al nono posto finale.

Nel 1986 “il filosofo” passa alla Cilo con cui coglie il dodicesimo posto al Giro di Romandia ed il sedicesimo alla Tirreno-Adriatico.

Marco Vitali vince al Giro d’Italia 1987

Entrato nell’organico dell’Atala, l’8 giugno 1987 è in corsa al Giro d’Italia e nella tappa che parte da Canazei per arrivare a Riva del Garda, è una giornata da lupi con vento e pioggia che flagella i girini. Quando mancano circa 140 chilometri all’arrivo, Marco Vitali, in forza all’Atala, parte all’attacco con altri sei compagni di avventura, tra cui il compagno di squadra Urs Freuler. La corsa è dura e selettiva e davanti restano solo Giovannetti, Paganessi e “il filosofo” che in volata brucia tutti andando a conquistare la vittoria di tappa.

Nel 1988 al Giro d’Italia è secondo nella sedicesima frazione con arrivo ad Innsbruck alle spalle di Franco Vona,  conquista nuovamente il GP di Lugano, corsa vinta anche tra i dilettanti, battendo Daniel Wyder ed è secondo nella classifica generale della Cronostaffetta.  L’anno seguente a inizio stagione è secondo al Trofeo Laigueglia superato dal solo Pierino Gavazi, poi è quinto alla Bernocchi, settimo alla Coppa Agostoni e decimo alla Coppa Sabatini. Vitali vince la seconda prova del Gran Premio Sanson  appartenente al Trittico Premondiale Veneto che gli consente di essere convocato per il Campionato del Mondo di Chambéry 1989.

Nel 1990. passato a difendere i colori della formazione svizzera Frank-Toyo, conquista una importante Tripletta vincendo nuovamente il GP di Lugano davanti a Daniel Huwyler ed è terzo nella classifica finale del Giro di Puglia dietro a Guido Bontempi ed a Stefano Colagè. Il ’91 è l’ultimo anno da professionista per Marco Vitali in cui è nuovamente terzo al Giro di Puglia alle spalle di Fabiano Fontanelli ed Enrico Zaina ed ottiene il decimo posto al Giro di Lombardia.

Dopo il ritiro dall’attività agonistica, Marco Vitali resta nell’ambiente del ciclismo, come commentatore tecnico delle gare ciclistiche per la televisione Svizzera in lingua italiana.