Manuel Sanromà e la morte alla Volta a Catalunya 1999
Manuel Sanromà, la sua storia
Manuel Sanromà ciclista spagnolo dal grande talento, ottimo sprinter tragicamente morto in una volata della Volta a Catalunya 1999
Manuel Sanromà nasce nel comune di Almagro il 9 maggio 1977. Figlio di un macellaio, ex ciclista a livello amatoriale, è il padre a spingerlo (come il fratello Jeronimo) allo sport del pedale. Manuel corre nelle file dell’Almagreño Cycling Club mettendo in mostra interessanti qualità di sprinter. Nel finale della stagione 1998 viene chiamato come stagaire dalla Estepona en Marcha-Brepac con cui prende parte alla Vuelta a Venezuela vincendo la frazione inaugurale vestendo la maglia di leader della corsa e trionfando in altre due tappe. Ha qualità lo spagnolo e attira la formazione spagnola Fuenlabrada che gli propone il definitivo passaggio tra i professionisti per la stagione 1999.
Ad inizio stagione coglie il successo nella prima tappa alla Vuelta a la Comunidad Valenciana quando sul traguardo di Villarreal precede Mario Cipollini e Glenn Magnusson andando a vestire la maglia di leader della corsa. Il giorno seguente a vincere è Zabel ma Manuel conserva la maglia per poi cederla a Aleksandr Vinokurov. Nella quinta tappa è terzo dietro a Stefano Zanini e Nicola Minali. A marzo è terzo di tappa alla Setmana Catalana alle spalle di Bruno Boscardin ed Erik Zabel.
Ad aprile 1999. Manuel Sanromà è al via anche della Volta ao Alentejo conquistando il successo nella prima, nella seconda, nella terza e nella sesta tappa.
Manuel Sanromà muore alla Volta a Catalunya 1999
Sanromà attraversa un eccezionale periodo di forma: solo Laurent Jalabert, Jaan Kirsipuu e Jans Koerts hanno vinto più di lui in quella primavera. Il giovane talento spagnolo è al via della Volta a Catalunya ed uno dei favoriti per la vittoria della seconda tappa con arrivo a Vilanova i Geltru che si adatta ai velocisti. E’ il 19 giugno 1999 e la tappa procede come da programma ed il plotone va a giocarsi il successo di giornata in volata. La velocità è già elevata e quando mancano circa 1,5 chilometri al traguardo è la Saeco di Mario Cipollini ad alzare ancora l’andatura per scortare il Re Leone alla volata. L’adrenalina al massimo e Manuel sente il profumo di un altro potenziale successo. I nervi sono tesi, il gruppo si allunga e a meno un chilometro dall’arrivo c’è una caduta sono coinvolti anche Jan Svorada e Planckaert che non hanno conseguenze.
Manuel Sanromà cade e va a sbattere contro il marciapiede col mento. L’impatto è tremendo, il gruppo viaggia a circa 70k/ora e le ferite riportate dal giocane spagnolo appaiono gravi nonostante la protezione offerta dal caso. I parenti di Manuel osservano la tragedia in diretta TV. I medici intervengono prontamente ma Sanromà è a terra, privo di senso con una sica di sangue, triste presagio della drammaticità del caso.
Manuel è vittima di una massiccia emorragia che ha invaso le vie aeree in meno di 30 secondi. I tentativi di rianimazione non danno effetti. I pratica la morte del giovane ciclista avviene al momento dell’impatto. Viene trasportato in ospedale, intubato, con una frattura alla base del cranio ma Manuel ha già lasciato la vita.
Maximino Pérez, direttore della squadra di Fuenlabrada ha il tremendo compito di avvisare la famiglia. Manuel Sanromà di li a poco avrebbe firmato il rinnovo con Fuenlabrada che gli aveva prospettato un contratto di due anni.
In sua ricordo viene creato il Memorial Manuel Sanromà, evento ciclistico che si svolge ininterrottamente dal 2006