Mads Pedersen Campione del Mondo 2019
Mads Pedersen Campione del Mondo in Yorkshire
Mads Pedersen Campione del Mondo 2019 beffato il nostro Matteo Trentin terzo Stefan Kung
Mads Pedersen Campione del Mondo 2019 bruciando nello sprint finale sul traguardo di Harrogate il nostro Matteo Trentin che si deve accontentare dell’argento. Chiude il podio lo svizzero Kung mentre la quarta piazza va a Gianni Moscon.
Quasi incredulo il 23enne danese mentre al nostro Matteo tanto amaro in bocca per un vittoria che sembrava scritta. L’Italia conquista la prima medaglia dell’era Cassani ma è un argento più agro che dolce.
Il tempo avverso (molti allagamenti) segna fin da subito la corsa, alle 6.15 la giuria dell’UCI decide di accorciare la prova iridata di 20 km (da 280 a 261 km).
Attaccano Jan Polanc, Eduard Grosu, Richard Carapaz e Jonas Koch a cui poco dopo si aggiungono Roglic e Quintana seguiti da altri atleti che vanno a comporre un gruppetto di unici atleti.
La strada è bagnatissima e tutti devono fare attenzione, cade Philippe Gilbert che prende una bella botta e viene scortato da tutto il Belgio. L’Italia rimane coperta mentre il margine dei fuggitivi sino all’annullamento della fuga.
Dopo 110 km in testa c’è il francese Cavagna mentre dietro lavora duro la Danimarca, la pioggia continua a cadere (problemi anche per gli elicotteri, ci si accontenta delle immagini delle moto) e Gilbert, vittima di una caduta, resta in fondo al gruppo e poco dopo si ritira in lacrime.
Quando mancano circa 80 chilometri all’arrivo l’Italia si sposta nelle prime posizioni del gruppo, il clima terribile sta rendendo davvero dura la prova iridata e, infatti, il campione uscente Alejandro Valverde saluta e si ritira.
Quando mancano 54 chilometri all’arrivo allungano Kung e Craddock ed i due provano ad andare via insieme. L’Olanda si prende carico dell’inseguimento avendo il favorito numero uno di giornata: Van der Poel mentre il clima infame assottiglia il gruppo (tanti ritiri).
Il danese Pedersen parte al contrattacco andando a riprendere i due di testa e, poco dopo, è Craddock a cedere. Parte Gianni Moscon al contrattacco, la corsa è esplosa e in nostri uomini sono davanti, si forma un quartetto con Gianni, l’olandese Teunissen, il danese Pedersen e lo svizzero Kung, mancano circa 40 km.
Ai meno 33 dall’arrivo parte il favorito numero uno Van der Poel gli risponde il nostro Matteo Trentin e ci prova, senza esito, Martinez. In testa si forma un quintetto con : Moscon, Trentin, Van der Poel, Pedersen e Kung.
Quando inizia l’ultimo giro del circuito davanti due italiani, Trentin e Moscon, il danese Pederson, lo Svizzero Kung e l’olandese Van der Poel. L’olandese cede di schianto, viene ripreso dal gruppo degli inseguitori e davanti pare aprirsi la strada verso l’oro per Trentin a cornonamento di una grande tattica dell’Italia. Gianni Moscon si stacca e restano in tre a giocarsi la vittoria finale, ai meno duecento metri parte il nostro Trentin che viene però assorbito da Pedersen che va a conquistare un meritato quanto insperato titolo mondiale.
Le parole dei nostri:
Matteo Trentin: “E’ stata una corsa dura, al limite dell’umano. Speravo di vincere ma sono stato battuto, i valori sulla carta non contano nulla quando la corsa è così dura. Ero qui per vincere e non vincere ti fa girare le scatole ma Pedersen è stato più forte, ha vinto alla grande. E’ un peccato ma lo sport è così”.
Davide Cassani: “C’è delusione, erano anni che non piangevo ed oggi l’ho fatto. I ragazzi sono stati fantastici, fa male vedere che uno ti batta dopo una corsa cosi. Sono dispiaciuto ma orgoglioso di quello che abbiamo fatto. Non aver vinto vanifica tutto ma devo complimentarmi con i miei”.
Gianni Moscon: “è stato un mondiale duro, segnato dalla pioggia. Nel finale eravamo tutti molto stanchi e ci siamo trovati davanti un Pedersen immenso. Ci siamo andati molto, molto vicini e prima o poi riusciremo a rivincere il mondiale”.