Livio Trapè ciclista viterbese

Livio Trapè (fonte WIKIPEDIA)

Livio Trapè (fonte WIKIPEDIA)

Livio Trapè ciclista viterbese vincitore di una medaglia d’oro e una d’argento ai Giochi Olimpici di Roma 1960 e professionista per sei stagioni

Livio Trapè nasce a Montefiascone in provincia di Viterbo, 26 maggio 1937 e fa il suo esordio nel ciclismo seguendo l’esempio di Ardelio, il fratello maggiore, con cui condivide tante gioie nelle categorie minori. A vent’anni entra nell’A.S. Roma ottenendo un bel secondo posto al Gran Premio della Liberazione alle spalle di Salvatore Morucci mentre l’anno seguente vince il Gran Premio Pretola davanti a Pietro Susta e nel ’59 passa alla G.S. Brooklin-Empoli con cui vince il Trofeo Mauro Pizzoli, il Gran Premio Vivaisti Cenaiesi e la prestigiosa Coppa Mobilio Ponsacco.

Sono in molte le formazioni professionistiche che vogliono Livio ma, seguendo i consigli del tecnico romano Giovanni Proietti, Trapè matura la convinzione di attendere ancora un anno e prendere parte alle Olimpidi dell’anno seguente. Il laziale passa, quindi, all’U.S. Fracor vivendo la sua migliore annata: conquista la Coppa Città del Marmo, il Trofeo Mauro Pizzoli, la Coppa 29 Martiri di Figline di Prato e la Coppa Mobilio Ponsacco.
Livio Trapè fa suo il titolo di Campione italiano dilettanti e viene selezionato per i Giochi Olimpici di Roma 1960

Livio Trapè oro e argento ai Giochi Olimpici di Roma 1960

Il 26 agosto, assieme ad Antonio Bailetti, Ottavio Cogliati e Giacomo Forconi conquista la medaglia d’oro nella 100 km a squadre, sul circuito di Castel Fusano davanti alla Squadra Unificata Tedesca e all’Unione Sovietica.

Tre giorni dopo è al via della prova in linea e, quando a scattare è
Viktor Kapitonov, è Livio l’unico a rispondere riportandosi sul fuggitivo in un batter d’occhio. Trapè non si risparmia e nella volata finale parte troppo presto venendo bruciato da Kapitonov e dovendosi accontentare dell’argento.

Passato professionista come capitano della Ghigi nel 1961 vince il Giro di Campania superando in una volata a due Noè Conti. Il viterbese prende parte al Giro d’Italia senza completare la corsa per via di un brutto incidente in cui si schianta contro un muro rompendosi il femore destro.

Livio Trapè secondo al Giro di Lombardia 1962

Proprio quell’incidente segna in modo indelebile la carriera del laziale che nel 19362 sfiora la vittoria al Sassari-Cagliari chiudendo secondo alle spalle di Guido Carlesi e al Giro di Lombardia, andando in fuga con l’olandese Jo de Roo, ma venendo bruciato nella volata a due conclusiva.

Nel 1963 passa alla Salvarani con cui ottiene il quarto posto al
G.P. Ceramisti – Ponzano Magra ed il quinto al campionato italiano. Livio corre anche il Giro d’Italia ma come gregario.

Nel ’64 corre per la Springoil con cui prende parte al Giro ottenendo il terzo posto nella quindicesima frazione da Roma a Montepulciano superato dai soli Nino Defilippis e Mario Maino.

Negli ultimi due anni corre per la Libertas Lazio e la Queen Ann per poi abbandonare il professionismo.