Letizia Borghesi intervista esclusiva con ciclonews
Letizia Borghesi intervista con la redazione di ciclonews
Letizia Borghesi intervista esclusiva alla giovanissima atleta della BePink trentina di Cles anche lei classe 1998 in cui ci racconta l’amore per il ciclismo
Letizia Borghesi giovanissimo prospetto del ciclismo rosa italiano, originaria del Trentino (Cles), pur essendo molto giovane ha già dimostrato di avere qualità e carattere fuori dalla norma. Letizia, al secondo anno tra le Elite, può dare il meglio di sé su tracciati particolarmente esigenti e duri.
Ciao Letizia, anzitutto grazie per aver accettato il nostro invito, ci racconti come è nata la tua passione per il ciclismo?
Ciao Ragazzi e grazie a voi per questa bella opportunità. Sono sempre stata una ragazza sportiva, prima di iniziare con il ciclismo all’età di 12, praticavo atletica. Correre mi piaceva molto, ma ho deciso di seguire le orme di mio padre, che da dilettante nel 1989 ha vinto cinque grandi gare con arrivo in salita tra cui la Trento-Bondone. Mi sono appassionata al ciclismo proprio guardando i video delle sue vittorie. Lui non mi ha mai spinto a praticare questo sport, sono stata io a rimanere affascinata.
Il ciclismo è uno sport di fatica che richiede dedizione e impegno. Quanto ha influenzato la tua adolescenza ?
Il ciclismo richiede sicuramente grandi sacrifici, le ore da trascorrere in sella (spesso da soli) sono molte e per togliersi delle belle soddisfazioni penso che sia inevitabile rinunciare alla vita da adolescente. Bisogna riposare bene senza uscire la sera, stare attenti a non ammalarsi per non compromettere tutti i sacrifici fatti. Se devo essere onesta, però, questo è stato tutto eccetto che un sacrificio: ho amato il ciclismo fin da subito e ogni allenamento, ogni gara, ogni esercizio è stato affrontate e verrà affrontato con piacere.
Quali valori ti ha trasmesso il ciclismo che applichi anche nella vita e perché lo suggeriresti a una ragazza che vuole iniziare?
Il ciclismo insegna a lavorare duramente, a superare i momenti difficili, a soffrire e stringere i denti, ma soprattutto a spingersi sempre oltre i propri limiti. Consiglio questo sport perché è in grado di dare delle importanti lezioni di vita e a trasmettere dei valori unici, inoltre a contribuire nel mantenere gli adolescenti in un ambiente sano e formativo.
C’è una corsa che Letizia Borghesi ricorda con particolare piacere?
Sicuramente la gara che ricordo con più piacere è la vittoria alla Bizzarone-Ghisallo del 2015. Qui ho conquistato la mia prima vittoria su strada. Questa è una gara che non scorderò mai, prima di tutto per come sono riuscita a vincere (con più di 50 km di fuga) ma soprattutto per l’emozione di aver alzato le braccia al cielo in cima a questa storica salita, davanti alla Madonna del Ghisallo protettrice dei ciclisti.
C’è un ciclista o una ciclista che ammiri particolarmente o ti ha ispirato?
La ciclista a cui mi sono sempre ispirata è Marianne Vos per la sua capacità di primeggiare in più discipline (anche nel ciclocross, che pratico anche io in inverno) vincendo veramente di tutto. Penso che sia impressionante la sua freddezza e decisione che dimostra negli eventi importanti.
Coa fa Letizia Borghesi nel tempo libero?
Sono amante degli animali e perciò nel tempo libero mi piace trascorrerlo facendo delle passeggiate con il mio cane, se possibile anche insieme ad una mia carissima amica d’infanzia.
Come ti trovi nel nuovo team?
Quest’anno correrò per il team Bepink e penso che sia la squadra ideale per poter crescere a livello internazionale e per dimostrare il mio valore.
Quali sono i prossimi obiettivi professionali per il 2018?
Nel 2018 voglio riuscire a fare un bel salto di qualità e fare qualche bella prestazione nelle gare che più mi si addicono, togliendomi delle belle soddisfazioni.