Langma Disc di Liv Cycling

Langma Disc

Langma Disc

Langma Disc by Liv Cycling

Con la nuova Langma Disc, Liv Cycling è al fianco di tutte le donne che vogliono pedalare su alcune delle più iconiche salite del nostro Paese

Tutto è pronto: la tabella di allenamenti è stata rigorosamente rispettata, la bici è stata messa a punto, le gambe sono riposate ma cariche di energia. È arrivato il momento tanto atteso di affrontare una grande salita, per confrontarsi con sé stesse, con la propria determinazione e condizione fisica. Ci si prepara ad una pedalata faticosa, è vero, ma le emozioni che si guadagneranno alla fine valgono tutti gli sforzi.

Per le appassionate di ciclismo, poter pedalare su alcune delle più famose (e impegnative) ascese del nostro Paese non rappresenta solo la possibilità di mettere alla prova la preparazione atletica: ripercorrere le strade che hanno fatto la storia di questo sport rappresenta un momento catartico, di forte introspezione, in grado di far sentire ancora più forte in ogni atleta – che sia esperta o alle prime armi – la passione per le due ruote.

Consapevole della sfumatura emotiva che possono assumere alcune uscite in bici, Liv Cycling desidera incoraggiare sempre più donne a scoprire il mondo del ciclismo proponendo loro una breve guida per conoscere nel dettaglio alcuni percorsi simbolo del nostro territorio. Quelli scelti per questa guida: la mitica salita del Passo dello Stelvio, con i due versanti divisi tra Lombardia e Trentino Alto Adige, l’iconica ascesa del colle del Ghisallo, in Lombardia, e il lunghissimo Blockhaus, in Abruzzo.

Non solo: Liv realizza anche biciclette accessibili e performanti, pensate per tutte le cicliste che cercano un mezzo adatto alle loro esigenze e che sia in grado di supportarle al meglio nelle loro avventure. Per il ciclismo su strada, la proposta più recente del brand è la Langma Disc 2022.

Passo dello Stelvio – La leggenda
48 tornanti dal versante alto atesino, 36 da quello lombardo. Un serpente che si snoda sui 2758 metri del passo più alto d’Italia (ma non delle Alpi, considerando le vette dei nostri vicini) e che, a vederlo dall’alto, genera un certo fascino anche per chi non ha ambizione di scalarlo. Prima ancora che un’impresa sportiva, quella di scalare lo Stelvio è un’esperienza mistica: se è vero che passeggiando per Manhattan sembra di vivere dentro un film ad ogni strada che si incrocia, è altrettanto vero che pedalare sullo Stelvio è come ritrovarsi in un’epica tappa del Giro D’Italia. Teatro di alcune delle imprese più emozionanti nella storia del ciclismo, la prima volta in cui l’ascesa dello Stelvio fu inclusa nella Corsa Rosa fu nel 1953, in una tappa dominata da Fausto Coppi.

Dal versante alto atesino, la salita inizia a farsi veramente sentire solo dopo Gomagoi: da lì mancano esattamente 17 chilometri e mezzo alla cima, con un dislivello complessivo da superare di 1440 metri e una pendenza massima del 9,1%. Da Bormio, invece, la salita misura complessivamente 21,5 km: il punto di massima difficoltà si incontra poco prima dell’11° chilometro, dove bisogna affrontare un tratto al 14%, che seppur breve lascia il segno nelle gambe. Salendo da questo versante, c’è da fare attenzione al proprio abbigliamento, perché sia visibile anche al buio, dato che dal 7° al 10° chilometro ci sono ben 7 gallerie.

Madonna del Ghisallo – Il santuario dei ciclisti 
Lungo i tornanti che da Bellagio portano in cima al Ghisallo sono state scritte pagine importanti del Giro d’Italia, ma soprattutto del Giro di Lombardia: Coppi, Bartali, Gimondi e Merckx, sono solo alcuni dei grandi del ciclismo che sono passati di qui. È vero, oggi le sue pendenze non fanno paura come un tempo e nelle competizioni sono meno decisive ai fini del risultato finale, ma l’ascesa al Ghisallo resta uno tra i percorsi più simbolici e conosciuti al mondo, soprattutto grazie alla piccola chiesetta adiacente, consacrata alla Madonna del Ghisallo (patrona dei ciclisti). La chiesa è diventata un vero e proprio santuario storico, al cui interno sono conservati numerosi cimeli, tra cui la bicicletta di Bartali al Tour del 1948 e quella usata da Francesco Moser per il record dell’ora del 1984. Non solo: nel vicino Museo si può trovare anche una sezione dedicata al ciclismo femminile, dove sono presenti anche due bici Liv proprio a testimoniare la presenza del brand.

Da un punto di vista tecnico, l’ascesa classica e più frequentata è quella da Bellagio, mentre l’altro versante, quello da Erba, ha pendenze molto meno proibitive. Una volta in cima, oltre a una fontanella da cui rifornire le borracce, un’ampia terrazza con vista panoramica sui monti lombardi permette di riprendere il fiato e ripaga appieno della fatica.

Blockhaus – Il temibile
Già solo il nome, così duro e nordico, incute un po’ di timore. Poi si guarda l’altimetria, e vengono i brividi. Immersa nel cuore del Parco nazionale della Majella, la salita del Blockhaus è una delle più impegnative non solo dell’Italia centro-meridionale, ma dell’Europa intera.

Inserita per la prima volta all’interno del Giro d’Italia nel 1967 – anno in cui a vincere fu un giovanissimo Eddy Merckx, un trionfo che diede vita alla leggenda del Cannibale – in anni recenti il Blockhaus è stato protagonista di epiche battaglie in sella, come alla Tirreno Adriatico 2014 (frazione vinta da Alberto Contador) e della 9a tappa del Giro 2017, conquistata dal colombiano Nairo Quintana. Sotto il profilo tecnico, il Blockhaus è una salita che si può definire “cieca”. C’è un solo versante percorribile, ma 3 possibilità di ascesa: da Lettomanoppello – il tratto più duro, da 28 km di lunghezza e con un dislivello di oltre 2000 metri, oltre che una pendenza media del 7.3% – da Roccamorice – il percorso con la pendenza più abbordabile, 6.2% di media, ma anche il più lungo con i suoi 31.6 chilometri) – o infine da Fara Filiorium Petri – anche qui, una lunghezza di poco inferiore ai 30km con una pendenza media del 6.5%.

Langma Disc 2022 – L’alleata perfetta
Per queste e tutte le altre avventure in sella ad una bici da corsa, Liv ha progettato la gamma Langma Disc, composta dai modelli da strada più leggeri, resistenti e veloci mai prodotti dal brand. Si tratta di bici complete, dalle performance eccellenti in salita e ideali per tutte le cicliste che vogliono migliorare sempre di più. La Langma Disc incorpora le più recenti evoluzioni in quanto ad aerodinamica, leggerezza del telaio e resistenza dei materiali in cui è realizzata: elementi che garantiscono risultati ottimali già dalle prime pedalate, oltre che un fit studiato specificatamente per le necessità delle donne. Leggere, efficienti e veloci, le biciclette della gamma disponibili in Italia saranno le bici della gamma Advanced Pro Disc, la Advanced 1 Disc e la Advanced 2 Disc.

FONTE COMUNICATO STAMPA