Ivan Basso: “Lance, ho pagato per i miei errori”
Ivan Basso risponde a Lance Armstrong
Ivan Basso ha voluto dire la sua sul documentario Lance in cui è chiamato in causa, ribadendo di aver pagato per i propri errori e di rispettare Armstrong

Ivan Basso ha voluto replicare alle parola pronunciare da Armstrong nel documentario “Lance” in onda sull’emittente televisiva americana ESPN. Il texano ha “dedicato” un passaggio ai ciclisti italiani, da Marco Pantani al ciclista varesino suscitando non poche reazioni di malcontento.
Basso, chiamato il causa dall’ex ciclista americano che ha sottolineato come i media abbiano avuto un approccio diverso nei confronti dei due atleti, ha voluto dire la sua in una intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale.
In realtà nel documentario di Marina Zenovich, Armstrong incolpa il ciclismo per quello che è successo, confrontando la sua condizione con quella di Ullrich e Pantani e fa un confronto sul modo in cui sono stati trattati altri ciclisti come Basso, Erik Zabel e George Hincapie.
Nell’intervista, il ciclista di Cassano Magnago, ha dichiarato di non aver ancora avuto modo di visionare il documentario e che quindi non è certo che le parole riportate da molti siti siano state correttamente tradotte. Parlando delle sue vicissitudini legate al doping, Ivan ha dichiarato:
“Nel 2006 sono stato catturato nell’Operacion Puerto e per questo ho appoggiato la schiena al muro: ho confessato e l’ho pagato con un divieto di due anni. Sono andato dal paradiso all’inferno”
Ivan Basso ha voluto spezzare una lancia a favore di Armstrong:
“A Lance sono e sarò sempre grato, perché con me si è sempre comportato benissimo. Quando mia mamma si ammalò di cancro, lui si fece in quattro per darci una mano. Lo stesso accadde quando toccò a me nel 2015, è stato generoso e disponibile”.
Basso ha voluto dedicare un passaggio a Pantani:
“non amava Lance, ma Marco era il genio assoluto. Il talento. Nessuno come lui. Nessuno”