Isaac Galvez e Dimitri De Fauw morte all’americana

Isaac Galvez e Dimitri de Fauw
Isaac Galvez e Dimitri De Fauw il tragico destino
Isaac Galvez muore a 31 anni durante una gara della specialità Americana al velodromo Kuipke lo seguirà qualche anno dopo De Fauw
Isaac Galvez Lopez il 26 novembre del 2006 è a Gand, al santuario della bicicletta su pista, il velodromo Kuipke. In svolgimento c’è la Sei Giorni di Gand, l’impianto è come di consueto stracolmo di appassionati ed in pista c’è il meglio della specialità.
Tra i migliori atleti in corsa c’è questo ragazzo catalano di 31 anni già due volte campione del mondo della specialità Americana.
L’americana, o madison (dal fatto che veniva disputata al Madison Square Garden di New York), è quella specialità del ciclismo su pista in cui però si affrontano squadre di due ciclisti che si danno il cambio volante come nella staffetta. Un colpo di mano, una spinta e via parte il compagno; l’americana è una corsa spietata, dura che può diventare anche pericolosa se l’attenzione cala.
È in corso si svolgimento il quinto giorno di gare, Galvez corre con Joan Llaneras. In primavera, al Velodromo di Bordeaux hanno conquistato il titolo mondiale e oggi indossano la maglia iridata.
Galvez è uno specialista della pista, nel 1999 non ancora professionista si è laureato campione del Mondo (dell’americana) in coppia con Joan Llaneras e l’anno successivo ha trovato ingaggio con la Kelme-Costa Blanca dividendosi tra strada e velodromi.
Su strada non è una freccia, veste attualmente la maglia della Caisse d’Epargne, e ha all’attivo dodici successi tutti in corse minori, come miglior risultato al Tour de France ha un quarto posto nel 2006, la Huy-Saint Quentin. Quando entra in un velodromo, però, Isaac si trasforma e diventa imbattibile.
E’ quasi mezzanotte e la competizione è nel vivo, Galvez sta “girando”, è un po’ nelle retrovia, sarà quinto o sesto. E’ una frazione di secondo che determina i fatti: lo spagnolo passa davanti a un rivale, incrocia la traiettoria di Dimitri De Fauw. I manubri dei due si impigliano, Isaac perde il controllo della bicicletta a quasi 55 chilometri orari.
Galvez finisce contro una ringhiera di protezione a bordo pista, l’impatto è terribile. Cuore e polmoni vengono perforati dalle costole spezzate dall’impatto, un’emorragia si estende nel corpo del ciclista iberico che muore praticamente sul colpo. La corsa all’Ospedale di Gent è inutile per Galvez mentre De Fauw non ha gravi conseguenze, viene curato dai sanitari e proprio in ospedale apprende della morte del collega.
La corsa viene sospesa in segno di lutto per la scomparsa di Galvez, purtroppo la vittima non sarà solo lui.
“Emotivamente sono distrutto. Tutti parlano di un incidente, ma le conseguenze sono drammatiche e il mio nome va dappertutto”, ha detto Dimitri De Fauw al quotidiano fiammingo “De Standaard”.
Dimitri De Fauw: il suicidio
Dimitri De Fauw si salva la vita ma la sua mente ne esce segnata, piomba in una spirale depressiva. Continua a frequentare le sei giorni dissimulando lo stato psicologico precario.
Il 6 novembre del 2009, poco meno di tre anni dopo il tragico incidente, viene trovato il cadavere di Dimitri: suicidio sancisce il coroner.
A Grenoble 48 ore prima Grenoble assieme al danese Marc Hester aveva ottenuto un settimo posto nella Madison. Di ritorno dalla corsa era sereno, anzi con i colleghi e amici Gianni Meersman e Iljo Keisse aveva fissato un allenamento per la mattina seguente.
Isaac Galvez: Il ricordo dei suoi ex compagni
Joan Horrach:
Isaac era un compagno unico, uno di quelli veri … uno di famiglia, mi manca. L’ho conosciuto allo Sporter Tadesan e da allora il suo modo di vivere è stato un esempio per me, amava la sua vita, si divertiva … pochi sanno come farlo. Sembrava che stesse arrivando. Le mie parole: Isacco ovunque tu sia, ecco un amico che ti ama e ti ricorda.
Paco Mancebo:
Beh, era un ragazzo che ha dato alla squadra una buona atmosfera e un grande professionista. Come aneddoto ricordo il viaggio in aereo da Barcellona per fare il Tour. Era un aereo da sei persone e penso sia andato a Nantes, non ne sono sicuro. Ma ricordo che è stato un viaggio molto movimentato e lo abbiamo passato insieme.