Ilnur Zakarin e lo scandalo RUSADA

Ilnur Zakarin medita soluzioni estreme

Ilnur Zakarin non vuole perdere le Olimpiadi di Tokyo 2020 a causa dello scandalo che ha coinvolto la RUSADA

Ilnur Zakarin (fonte pagina facebook)

Ilnur Zakarin  ha un obiettivo importante nella mente, prendere parte alle Olimpiadi di Tokyo 2020 ma, dopo che la World Anti-Doping Agency [WADA] ha bandito la Russia dalle maggiori competizioni internazionali, potrebbe correre come indipendente o con la nazionalità cipriota visto che negli ultimi sei anni ha vissuto li.

La WADA ha sancito la non conformità della RUSADA ovvero l’agenzia antidoping russa con la conseguenza che nessun atleta potrà gareggiare sotto la bandiera russa alle Olimpiadi del prossimo anno. Nel 2018, alle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018 alcuni atleti russi si presentarono come atleti indipendenti sotto una bandiera neutrale opzione che Zakarin sta contemplando.

Attualmente in forza alla CCC, Illnur ha espresso la sua volontà durante un incontro con la stampa in occasione del training camp del team in Spagna:

“voglio competere a  Tokyo, se la Russia non è autorizzata lo farò sotto un’altra bandiera”.

Zakarin sta valutando da tempo di prendere la cittadinanza cipriota ma, considerando i tempi tecnici, sarà impossibile essere a Tokyo sotto i nuovi colori.
Alle Olimpiadi di Rio 2016 il Comitato Olimpico Internazionale non aveva applicato un divieto totale alla Federazione Russa ma aveva escluso gli atleti coinvolti in vicende di doping ed il ciclista, che era risultato positivo allo steroide anabolizzante methandienone, non aveva potuto gareggiare.

“A Rio ho perso le Olimpiadi per dei giochi politici e non è corretto mescolare i Giochi Olimpici con i giochi politici.  Inizialmente erano stati esclusi tutti gli atleti implicati nel doping, poi a due giorni dalla prova è arrivato il via libera ma orami era tardi per presentarmi a Rio. La cosa mi ha davvero fatto male” ha spiegato Zakarin al sito specialistico cyclingnews.com .

L’UCI vuole istituire una “procedura di ammissibilità caso per caso” quindi potrebbe essere che anche atleti con precedenti possano prendere parte, sotto bandiera indipendente, ai prossimi eventi a cinque cerchi.

“sono da sei anni fuori dalla Russia quindi i miei testo sono condotti dall’UCI e dal WADA e non dalla RUSADA che è sotto processo. Ho tutti i documenti comprovanti la mia posizione e sono pronto a fornirla se fosse il caso – ha detto Illnur che ha aggiunto “è brutto che gli atleti soffrano per decisioni politiche. Per fortuna che il ciclismo non dipende solo dalle olimpiadi ma ho amici che praticano nuoto o altre discipline molto legate ai giochi e che patiscono questa esclusione”.

Ilnur Zakarin ha come obiettivo stagionale il Giro d’Italia e solo successivamente valuterà se essere al via del Tour:

“la corsa rosa mi piace molto perché premia il coraggio dei ciclisti mentre il Tour è una corsa più conservatrice. Il mio obiettivo è essere competitivo nella prima parte della stagione. Mi testerò nelle corse più brevi per capire come presentarmi al Giro. Dopo due anni difficili voglio riscattarmi e il team mi sta aiutando per riuscirci”.