Guido Neri ciclista romagnolo anni 60

Guido Neri ciclista completo in grado di cogliere successi sia nei dilettanti e che da professionista conquista il Trofeo Laigueglia 1964

Guido Neri nasce a Cesena, il 27 gennaio 1939 e si trasferisce nel reggiano con la famiglia ed è qui che, nel 1956, entra a contatto col ciclismo seguendo la passione del padre e correndo per la Bagnolese di Bagnolo in Piano. Il primo sport praticato da Guido è, però, il pugilato in cui di diverte a tirare al sacco ma quando sale sul ring si prende un cazzotto sul naso e decide che “la nobile arte” non fa per lui. Nella polisportiva in cui è iscritto si libera un posto nella formazione di ciclismo e Guido non si lascia sfuggire l’occasione dimostrandosi subito atleta completo e conquista la Coppa Manfredi e il campionato italiano U.I.S.P. L’anno seguente passa al G.S. Masone conquistando ben 13 vittorie diventando uno dei prospetti più interessanti della sua annata. Forte in salita e buono sul passo, Neri non è nemmeno fermo in volata e la sua poliedricità lo premia in diverse tipologie di competizione. Ritornato assieme alla famiglia nel cesenate, a Martorano, passa dilettante con il G.S. Burro Giglio di Reggio Emilia. Neri tra i “puri” vince 22 gare tra cui il Giro del Casentino nel ’60 e la Coppa Collecchio e la Coppa Mobilio Ponsacco nel ’61. Nel 1962, Guido Neri passa professionista con la Torpado con cui al Giro d’Italia coglie un quinto ed un sesto posto di tappa completando la corsa al 24esimo posto finale. Negretto”, così lo chiama Bartali, è anche settimo nella Coppa Placci vinta da Franco Cribiori. Nel 1963 il nativo di Cesena corre per la San Pellegrino-Firte ed ottiene il quarto posto nella Sassari-Cagliari alle spalle di Battista Babini, Antonio Suárez e Luigi Mele ed è ottavo al  Campionato di Zurigo vinto da Franco Balmamion. Le vicissitudini che portano allo scioglimento della San Pellegrino minano un po’ le prestazioni di Neri e degli altri componenti della squadra. A fine anno la squadra si scioglie senza pagare quanto dovuto e Neri va alla sede di Genova con un furgone e carica l’equivalente del credito in elettrodomestici da regalare a parenti e amici.

Guido Neri vince il Trofeo Laigueglia 1964

Nel ’64 corre come isolato e prende parte al Gran Premio di Cannes andando in fuga e chiudendo sul podio nella corsa vinta da Poulidor. Poco dopo, a febbraio, vince per distacco il Trofeo Laigueglia con 20″ di margine su Antonio Bailetti riuscendo a trovare un accordo contrattuale con la Molteni per il resto della stagione. Al via del Giro d’Italia coglie un bel quarto posto di tappa sul traguardo di Cuneo alle spalle di Cees Lute, Diego Ronchini e Graziano Battistini. Neri in stagione coglie anche il settimo posto al Giro di Campania, il nono al Giro di Toscana ed il decimo alla Genova-Nizza . Guido Neri nel ’65 fa suo un quarto posto di tappa al Giro d’Italia sull’arrivo di Matera alle spalle di Luciano Armani, Vito Taccone e Bailetti. Nel 1966 Guido Neri è nono al Campionato di Zurigo e si ritaglia un ruolo da protagonista al Tour de France vincendo la classifica sprint, istituita proprio in quella annata e denominata “Classifica dei punti caldi”. Nel 1967 Guido passa dalla Molteni alla Max Meyer di Gastone Nencini con cui è terzo al G.P. di Ceprano e nella tappa di Lido degli Estensi al Giro d’Italia dietro a Merckx e Willy Planckaert ed ottavo al Giro di Romagna. La stagione seguente vede Neri cogliere il quinto posto al G.P. Cemab ed il sesto in due tappe del Giro d’Italia sugli arrivi di Trieste e Marina Romea. Nel 1969 il romagnolo è sesto al Giro del Piemonte e quinto e sesto di tappa al Giro dove coglie sfiora la vittoria nella quattordicesima tappa da Senigallia a San Marino chiudendo secondo alle spalle di “cuore matto” Franco Bitossi e davanti ad Altig. Nel ’70 entra nell’organico della SCIC con cui corre la sua ultima annata da professionista con cui è settimo nella Sassari-Cagliari a 41″ dal tedesco Rudy Altig.