Fabrizio Convalle ciclista toscano, la storia
Fabrizio Convalle ciclista toscano vincitore di una tappa al Giro d’Italia 1990 e di una fuga record alla Milano-Sanremo 1992
Fabrizio Convalle nasce a Carrara, l’11 aprile 1965. Dopo le categorie giovanili, passa dilettante vestendo i colori del G.S. Campeggi Partaccia per poi passare all’U.S. Serravalle con cui nell’87 vince il G.P. Montanino ed è secondo al campionato italiano su strada dilettanti alle spalle di Daniele Bruschi.
Nel 1988 il toscano vive un anno magico vincendo la Coppa Ricami e Confezioni Pistoiesi, La Nazionale a Romito Magra, il Memorial Giampaolo Bardelli e la Targa del Centenario. Convalle è anche decimo nella generale della Vuelta a Cuba vinta da Igor Sumnikov.
Nel 1989 Fabrizio passa professionista con la Polli-Mobiexport-Fanini diretta da Mauro Battaglini e ad aprile è secondo nella tappa inaugurale del Giro di Puglia con arrivo a Foggia, alle spalle di Angelo Lecchi completando la corsa al terzo posto dietro a Lecchi ed Emanuele Bombini.
Fabrizio Convalle vince una tappa al Giro d’Italia 1990
Nel 1990 prende parte per la prima volta al Giro d’Italia, con la maglia dell’Amore & Vita, ed il 22 maggio, nella Sora-Teramo, sulle strade dell’Appennino Abruzzese allunga scollinando con i big a Rocca di Cambio e al Passo delle Capannelle staccando tutti e cogliendo la sua prima ed unica vittoria alla corsa rosa con 4 secondi di margine su Andrei Tchmil e Gilbert Duclos Lassalle. La vittoria reta nella storia della Fanini in quando la prima al Giro d’Italia nella storia del team.
Fabrizio Convalle e la fuga da record alla Milano-Sanremo 1992
Nel 1991 è 36esimo al Giro del Veneto e l’anno seguente è sesto al G.P. Industria e Artigianato ma soprattutto si mette in luce alla Milano-Sanremo quando, dopo circa una trentina di chilometri, parte all’attacco transitando sul Turchino con 14 minuti di vantaggio sugli inseguitori. Dopo 200 chilometri di fuga l’accelerazione degli uomini dell’Ariostea al servizio di Moreno Argentin, pongono fine all’azione del toscano che firma la fuga più lunga nella storia della classica monumento. A vincere è l’irlandese Sean Kelly che beffa proprio Argentin.
Nel ’93 corre il suo anno tra i professionisti e a fine stagione non gli viene rinnovato il contratto. Fabrizio non trova altre proposte e di conseguenza sceglie di appendere la bicicletta al chiodo diventando direttore sportivo.